Giornata per la ricerca: mons. Fisichella, “saremo sempre a favore della scienza libera ma non libertaria”

“Ciò a cui si assiste in questo frangente della storia, sembra essere l’idea di una scienza che alimenta il senso di Dio come un’ipotesi inutile”. Non “per le affermazioni che essa propone” quanto piuttosto “per la massiccia presenza della tecnica, sua figlia primogenita, che con i suoi strumenti, indipendentemente da noi e noi stessi inconsapevoli, rende sempre di più inattuale il pensiero di Dio”. Ad accendere i riflettori su questo pericolo è stato mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, per il quale oggi “non ci si considera più ospiti del grande complesso cosmico, ma suoi architetti”. Quali “nuovi demiurghi”, ha denunciato, non possiamo “sottostare a leggi e linguaggi che non siano stati prioritariamente formulati e creati da noi”. “Sembra che non siamo più tenuti neppure a giustificare il nostro comportamento dopo che abbiamo delineato e progettato a tavolino, o in laboratorio, il nostro destino biologico e il resto della natura”, ha osservato l’arcivescovo intervenendo alla Giornata per la ricerca, promossa dalla Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dalla Fondazione Policlinico A. Gemelli di Roma. Secondo mons. Fisichella, “la mente abituata ad allontanare Dio non riesce a trovare altro rimedio che affidarsi al ‘fato’ e al ‘destino’ senza comprendere che sono una scappatoia facile, già utilizzata nel passato, che tuttavia compromette il valore della libertà personale”. “Saremo sempre a favore della scienza, faremo sempre di tutto per quanto è in noi perché proceda libera nella ricerca, ma non libertaria nelle sue conquiste”, ha scandito il presidente del dicastero vaticano.

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