Giornata per la ricerca: Amartya Sen, “la sperequazione in campo sanitario è la diseguaglianza sociale più grossa”

“La salute è uno degli aspetti prioritari della vita umana, ma è grande la diseguaglianza nell’accesso alle cure. Se si garantisce l’assistenza sanitaria universale, si migliora la qualità della forza lavoro e dunque tutta l’economia ne avrà benefici”. Lo ha ribadito Amartya Sen, economista e filosofo indiano, premio Nobel per l’economia, per il quale “la sperequazione in campo sanitario è la diseguaglianza sociale più grossa”. Nel suo dialogo con i partecipanti alla Giornata per la ricerca, promossa dalla Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dalla Fondazione Policlinico A. Gemelli di Roma, Sen ha ricordato che “un’alternativa al welfare così come noi lo conosciamo, è decisamente più cara, come dimostra il caso degli Stati Uniti”. “I raffronti a livello mondiale hanno dimostrato che una sanità per tutti e un’istruzione per tutti permettono di ottenere molto di più che con la privatizzazione”, ha affermato l’economista che ha definito il sistema sanitario italiano “uno dei migliori al mondo”. “Come ogni sistema – ha aggiunto – può essere migliorato, ma ha lati molto positivi perché garantisce terapie a tutti, a differenza di quanto avviene negli Usa dove con la presidenza Trump la situazione andrà a peggiorare”. In riferimento al presidente americano, Sen ha evidenziato che “non ha una maggioranza e da quando si è insediato il sostegno è diminuito” mentre bisogna dare atto al Paese “per la battaglia delle idee e il coinvolgimento della gente che si sta traducendo in una reale opposizione”.

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