Dipendenze: Squillaci (Fict), “non possiamo essere i barellieri della storia”

“Non possiamo essere i barellieri della storia”: chiediamo l’avvio immediato di un processo condiviso di riforma del sistema normativo sulle dipendenze. Questo è quanto è emerso nella tavola rotonda promossa oggi dalla Federazione italiana comunità terapeutiche (Fict), a Roma, sul tema “Dipendenze: Quale futuro? Quali risposte possibili?”, dove sono intervenuti: Luciano Squillaci, presidente Fict; Giuseppe Lumia, membro della Commissione antimafia; Mila Ferri, responsabile Area salute mentale e dipendenze patologiche -Regione Emilia Romagna; Umberto Paioletti, coordinatore InterCear.”Serve un nuovo umanesimo da contrapporre al cannibalismo sociale a cui stiamo assistendo nel settore delle dipendenze. Noi non possiamo limitarci ad essere erogatori di prestazioni perché non è questa la nostra mission ma siamo chiamati a fare ‘cultura’ sul territorio, ad avviare un vero e proprio processo di trasformazione a più livelli: educativo, politico, economico e spirituale, attenti al senso della condizione umana”, ha affermato Squillaci. “Il nostro sistema è fermo poiché, negli ultimi anni, lo abbiamo disgregato partecipando ad una lotta alla sopravvivenza e accettando logiche di compromesso. Il nostro compito è quello di trasformare il contesto, e dico con decisione, con le parole di Luciano Tavazza, che ‘non possiamo essere i barellieri della storia”, ha sottolineato il presidente della Fict.

“Siamo convinti – ha aggiunto Squillaci – che il processo di cambiamento possa essere attivato solo tramite l’integrazione dei servizi. Fino a questo momento abbiamo giocato di rimessa, attendendo i tempi della politica. Oggi, non possiamo più aspettare, ma dobbiamo essere noi a fare ‘politica’, quali protagonisti attivi di una reale evoluzione, perseguendo direttamente gli obiettivi che ci siamo posti”.

Pertanto, ha sostenuto, “in vista delle prossime consultazioni elettorali chiediamo: una attenzione forte al tema di tutte le dipendenze, comprese quelle comportamentali ed al gioco d’azzardo, tramite un dipartimento nazionale forte e strutturato ed una delega politica chiara; l’avvio immediato di un processo formativo e condiviso di riforma del sistema normativo sulle dipendenze, fermo ancora a 30 anni fa, al dpr 309/90. Su queste due questioni la Federazione non farà sconti ad alcuno, pretendo impegni chiari e precisi”.

 

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