Lavoro: Boccia (Confindustria), “da governo proposta timida su occupazione”. Furlan (Cisl), “decontribuzione, famiglia, formazione al centro del dibattito”

(Rimini) – Più coraggio e più risorse. È quanto chiedono Vincenzo Boccia e Annamaria Furlan, ospiti ieri al Meeting di Rimini, sugli interventi del governo sul fronte lavoro per i giovani e sulla proposta in discussione per la parziale decontribuzione sulle assunzioni degli under 29. “Da quello che abbiamo letto sino ad oggi – ha affermato Boccia, presidente di Confindustria, a margine del Meeting – ci sembra una proposta un po’ più timida dell’effetto che vorremmo si realizzasse nell’economia reale. Secondo noi, abbiamo fatto un conto, nel biennio-triennio occorrerebbe un’operazione da una decina di miliardi di euro per attivare 900mila posti di lavoro che però produrrebbero anche domanda all’interno del Paese e quindi hanno il doppio obiettivo di attirare giovani nel mondo del lavoro, riattivare domanda e rendere più competitive le imprese in una logica premiale. Cioè chi assume ha questo beneficio in termini di cuneo fiscale”. Boccia ha specificato che si tratterebbe “di un primo passo”. “Le politiche industriali di un Paese – ha evidenziato – sono fatte di tanti piccoli passi. Sarebbe un bel segnale. Noi chiediamo una politica fiscale che sia all’altezza del Paese che è il secondo Paese industriale in Europa. Vorrei ricordare che in Francia il presidente Macron sta prevedendo un’operazione da 50 miliardi di cui 30 sul lavoro ed imprese. In Inghilterra stanno portando avanti questioni industriali, noi dobbiamo mantenere la posizione ed usare le leve della politica fiscale nell’interesse del Paese”. La norma anti-licenziamenti proposta da Poletti trova favorevole Confindustria. “Assolutamente sì” specifica il presidente di Confindustria, come è favorevole alle proposte “sull’alternanza scuola-lavoro”. In linea con il presidente Boccia anche Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl. “Il tema del lavoro ha bisogno di riposte: decontribuzione, simbiosi tra formazione dei giovani ed imprese, innovazione. Non dimentichiamo le politiche vere al sostegno delle famiglie. Occorre mettere al centro del dibattito la questione del lavoro e della persona” e, ha aggiunto, “troppo spesso il tema del lavoro viene trattato in termini speculativi creando una contrapposizione tra generazioni come a volerle mettere una contro l’altra soprattutto sul tema della previdenza. Questa continua lotta produce titoli ma non corrisponde alla realtà”.

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