Diocesi: mons. Nolè (Cosenza-Bisignano), “incendi che devastano la regione sono dolosi. Programmare la custodia del territorio”

“Fratello fuoco, cantato da Francesco d’Assisi ‘bello, robusto, giocondo e forte’, in mano a criminali si sta rivelando un nemico dell’uomo”. Lo scrive nel suo messaggio alla diocesi mons. Francescantonio Nolè, arcivescovo di Cosenza-Bisignano, dopo i recenti roghi che hanno colpito il territorio calabrese. “Si parla di strategie, di mafia, di scarsa sensibilità nei confronti del creato e dell’ambiente, di poca prevenzione, ma intanto la Calabria brucia, vittima della follia di alcuni suoi figli”, ha aggiunto. Il presule confuta la tesi dell’autocombustione: “Gli incendi che stanno devastando la Calabria e il sud in generale sono per la maggior parte dolosi e alcune volte colposi, rarissima l’autocombustione. Non è credibile né possibile pensare che contemporaneamente decine di roghi si accendano casualmente, allo stesso orario, in posti diversi. La macchina dello Stato non regge, soprattutto al Sud, dove i soccorsi sono spesso attesi senza far nulla, con rassegnazione”. Per contrastare i roghi, secondo mons. Nolè, che cita Papa Francesco, “non basta fermare i piromani. Bisogna cominciare dal proprio orticello, dalla pulizia del proprio fondo; tante volte basterebbero quelle piccole azioni preventive insegnate in famiglia per scoraggiare o impedire che il fuoco divampi”. Infine, un invito alle istituzioni: “Urge programmare meglio la custodia del territorio, guardando lontano, ritornando alla logica della periferia e non del centralismo; basta pensare che nelle emergenze conta molto il fattore ‘tempo’ e non solo quello ‘forza’”.

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