Cardinale Parolin: Pavia, festa di Sant’Agostino. “Confessioni, libro di preghiera di un migrante”

“Agostino nelle Confessioni è l’icona del giovane migrante per una vita migliore. Lo seguono la madre, suo fratello, sua sorella, alcuni parenti, alcuni amici. Durante le tappe migratorie erano sempre in cerca di un qualche aiuto, di un qualche amico, e pregavano sempre, cercavano Dio, la loro consolazione. Le Confessioni di Agostino sono, infatti, il libro di preghiera di un migrante”. Lo ha detto il card. Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, al Comitato Pavia Città di Sant’Agostino in occasione della Festa di Sant’Agostino 2017, che avrà il suo momento principale lunedì 28 agosto, memoria liturgica del santo, nella solenne celebrazione presieduta dallo stesso porporato nella basilica pavese di San Pietro in Ciel d’Oro. “La nostra epoca, come è sotto gli occhi di tutti, si configura come una migrazione perenne, quasi ossessiva. – ha aggiunto Parolin –. Vengono in Europa, in particolare in Italia, tanti dall’Africa come dall’Asia. In Italia la disoccupazione giovanile porta i giovani a emigrare e, con loro, i genitori, che vanno a trovarli, cioè li rincorrono”. Nei giorni scorsi proprio nella basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, al termine della concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Vittorio Lanzani, vescovo delegato della Fabbrica di San Pietro in Vaticano, è stato esposto alla venerazione dei fedeli il corpo di Agostino, che dall’ottavo secolo riposa a Pavia, dove venne portato per volere del re longobardo Liutprando.

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