Papa Francesco ai vescovi italiani: p. Fares, “un passo di collegialità” e una meditazione con “respiro sinodale”

Incontrando i vescovi italiani in apertura della 70ª Assemblea generale della Cei, Papa Francesco “ha introdotto una dinamica in cui ‘respiro e passo sinodale rivelano ciò che siamo e il dinamismo di comunione che anima le nostre decisioni’” compiendo “un passo di collegialità ponendosi all’ascolto dei suoi fratelli nell’episcopato, anche ‘disposto a sentire opinioni non piacevoli’”. È quanto scrive padre Diego Fares in una nota pubblicata oggi dal Sir nella quale rilegge il testo della “meditazione” che il Papa non ha letto ma ha consegnato ai vescovi. “Il discorso o meditazione – rileva Fares – si articola ritmato in cinque invocazioni allo Spirito Santo”. Il Papa chiede il dono del “convenire in unum, disponibili a condividere tempo, ascolto, creatività e consolazione” ed esorta la “Chiesa italiana a lasciarsi ‘scuotere, purificare e consolare’”. C’è poi l’indicazione delle “tentazioni della ‘stanchezza’, della ‘mondanità spirituale’, della mancanza di ‘concretezza’ e dell’‘apparenza’”. “Le ultime due grazie che il Papa chiede e fa chiedere ai pastori – prosegue – sono la grazia del discernimento e la grazia della carità pastorale”. Per padre Fares, si tratta di “un discorso che si è convertito in una meditazione intima, al termine di un incontro ravvicinato e ‘coinvolgente’, in cui l’elezione del nuovo presidente della Cei va vissuta come ‘un segno d’amore alla Santa Madre Chiesa, amore vissuto con discernimento spirituale e pastorale, secondo una sintesi che è anch’essa dono dello Spirito’”.

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