“Questi episodi hanno come primo grande scopo di generare paura in tutto l’Occidente, in tutto il mondo. Per fare paura si colpiscono coloro i quali sentiamo di dover maggiormente difendere, i figli, i bambini, i minori. Con questo attentato la paura si allarga ancora di più. Non c’è più solo la paura per la mia incolumità, ma soprattutto quella per i nostri bambini. Un gesto drammatico che ha lo scopo di indurre una paura sempre maggiore. E la paura paralizza, demotiva, toglie ambizioni”. Così Vittorino Andreoli, psichiatra e scrittore, commenta al Sir l’attentato di ieri sera a Manchester, durante un concerto di Ariana Grande, che ha provocato 22 morti, tra cui diversi bambini, e 59 feriti. “Si possono fare strategie se si conosce il nemico, ma qui il nemico non ha volto, si mescola a noi. Le alleanze di nazioni, di intelligence, di armi rischiano di essere impotenti davanti a questa strategia del terrore” afferma lo psichiatra, che aggiunge: “L’Occidente, che ha una grande civiltà, non può pianificare la violenza, l’occhio per occhio. Non sappiamo uccidere un bambino. Facciamo delle guerre, nelle quali è successo di tutto, ma con un nemico davanti. Ma qui il nemico non ha volto, sono persone insoddisfatte che vogliono diventare eroi. La soluzione è molto difficile”. “Bisogna andare all’origine di tutto questo: chi è che compra petrolio da queste organizzazioni, chi le finanzia?” conclude Andreoli.