Gioco d’azzardo: associazioni e movimenti, “non limitiamo poteri di Comuni e Regioni, aboliamo la pubblicità, riduciamo offerta e consumo”

“Per fermare l’azzardo di massa in Italia non limitiamo i poteri di Comuni e Regioni e aboliamo la pubblicità”. Sono tra le richieste, avanzate oggi in un appello, firmato da mons. Alberto D’Urso (Consulta nazionale antiusura), Attilio Simeone (Cartello “Insieme contro l’azzardo”), Francesco Marsico (Caritas Italiana), don Armando Zappolini (Campagna Mettiamoci in gioco), Gianluigi De Palo (Forum associazioni familiari), Marco Dotti (Movimento No Slot), Carlo Cefaloni (Movimento Slot Mob), Maurizio Fiasco (Alea – Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio), Daniela Capitanucci (And – Azzardo e nuove dipendenze), Roberto Gontero (Agesc – Associazioni genitori scuole cattoliche), sul testo del governo in merito al “riordino” del gioco d’azzardo. “La diffusione incentivata dell’azzardo in Italia ha fatto crescere un fenomeno sfuggito di mano a chi doveva gestirlo (96 miliardi di euro di raccolta all’anno, dati ufficiali 2016), come ha riconosciuto il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta – sottolineano i firmatari dell’appello -. Questa contraddizione con l’interesse pubblico e il bene comune non ha permesso di combattere le mafie ma ha provocato gravi danni alla fascia della popolazione più fragile, già colpita dalla peggiore crisi economica dal dopoguerra. Forti segnali di resistenza sono arrivati dall’attivismo della cittadinanza responsabile e da quegli enti locali che hanno dovuto affrontare diversi gradi della giustizia amministrativa per difendere le ragioni del territorio contro numerosi ricorsi avanzati dalle aziende dell’azzardo”.
In vista della conferenza unificata Stato Regioni fissata per giovedì 25 maggio, durante la quale dovrebbe passare al vaglio la proposta del governo per una nuova regolazione del gioco d’azzardo in concessione statale, le associazioni e movimenti firmatari dell’appello indicano alcuni punti inderogabili: innanzitutto, “ogni intervento nel settore dell’azzardo deve mirare a ridurre non solo l’offerta ma anche il consumo di gioco d’azzardo” e “la pubblicità al gioco d’azzardo va, quindi, rapidamente estinta in maniera assoluta”. Inoltre, “la giurisprudenza favorevole a Comuni e Regioni deve tradursi in un concreto, esplicito e incondizionato riconoscimento agli enti locali di totale autonomia potestà regolamentare e legislativa in materia”. Le Aziende sanitarie “devono dispiegare l’offerta di presa in carico terapeutico e predisporre la sorveglianza sanitaria su tutti i locali dove si esercita gioco d’azzardo, con divieto ovunque di consumo di alcolici e di fumo. Ancora, “l’articolo 14 della legge antiusura va esteso anche alle persone fisiche, a cominciare dalle vittime di usura connessa alla dipendenza da gioco d’azzardo” e “va stabilita una moratoria integrale di ogni tipo e struttura di nuovi giochi d’azzardo”. Infine, “vanno messi a disposizione di Comuni, Asl, cittadini, ricercatori, i dati – scorporati per tipologia, provincia e città – dei flussi di denaro a oggi movimentati dall’azzardo”.

 

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