Chiesa greco-cattolica ucraina: mons. Shevchuk, grazie a Cei per preghiere per la pace e sostegno economico

Gratitudine per le “preghiere per la pace in Ucraina”, dilaniata da tre anni dalla guerra, “tragedia umanitaria che diventa un dramma taciuto ma presente” con “milioni di vittime”, e 1,7 milioni di sfollati. Ad esprimerla è Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica di Ucraina, in un messaggio augurale ai partecipanti alla 70ª Assemblea generale della Cei, che si è aperta ieri in Vaticano. Preghiera e carità: mons. Shevchuk ricorda la colletta per l’Ucraina lanciata da Papa Francesco – a cui egli aveva partecipato personalmente – con la quale sono stati raccolti 18 milioni di euro. “Ringrazio di cuore la Chiesa italiana per aver generosamente partecipato a questa raccolta”, prosegue sottolineando che “come conseguenza della guerra, l’immigrazione ucraina in Italia è ancora in crescita, specialmente tra i giovani”. Grazie al “sostegno della Chiesa italiana” è possibile provvedere “alla cura pastorale di questi migranti”. 56 i sacerdoti che servono 146 comunità. La presenza degli ucraini in Italia – circa 20mila i bambini iscritti nelle scuole –  richiede “strutture più stabili per curare i loro bisogni spirituali”. Il “grazie” di mons. Shevchuk va anche alla Fondazione Migrantes “con la quale abbiamo una lunga e fruttuosa collaborazione”. Quest’anno ricorre il 150° anniversario della canonizzazione di san Giosafat, vescovo ucraino e martire per unità delle Chiese. Di qui l’invito ai vescovi italiani a partecipare il  prossimo 25 giugno, alle 13, nella basilica di S. Pietro in Vaticano, alla solenne Divina Liturgia.

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