Migranti: aumentano le revoche delle ordinanze “anti profughi” emesse in agosto nei Comuni. La soddisfazione delle organizzazioni che avevano promosso i ricorsi

A fronte dei ricorsi promossi da Asgi, Cgil, Fondazione Guido Piccini onlus, Cooperativa Rhua e, in alcuni casi, dalle Prefetture, alcuni sindaci che “avevano adottato un modello standard di ordinanza al solo fine di cercare di creare ostacoli all’attività di accoglienza, fanno una precipitosa marcia indietro e, nella quasi totalità, revocano le ordinanze, dando atto di non avervi mai dato applicazione”. Lo si apprende da una nota diffusa congiuntamente da Asgi e Cgil Brescia e Bergamo. I Comuni interessati sono tra gli altri quelli di Seriate, Piancogno, Lazzate, Oggiono, Pontevico, Marone e Capriano del Colle. “Vanno sottolineate le motivazioni delle revoche che, se non fosse in questione la dignità delle istituzioni, farebbero sorridere e dimostrano la mancanza di motivati e sostanziali elementi su cui gli amministratori locali hanno basato le loro decisioni”, prosegue la nota, evidenziando che “si va da chi non ritiene di dare spiegazioni alla marcia indietro al sindaco che ha scoperto solo recentemente norme di legge in base alle quali risulta illegittima l’ordinanza fino a coloro che motivano il provvedimento con la ‘riduzione del numero di sbarchi’, diminuzione che si era già verificata ben prima della adozione delle ordinanze”. “Alcuni sindaci – si evidenza ancora nella nota – richiamano, infine, il dovere di leale collaborazione tra le istituzioni, quando, si fa notare sommessamente, erano proprio tali ordinanze ad essere d’intralcio al lavoro con il quale le prefetture cercano di realizzare una equa distribuzione dell’accoglienza tra le varie realtà locali”. “Le associazioni, pur prendendo atto con soddisfazione di questa totale retromarcia, non possono non ricordare che le predette ordinanze erano state adottate qualificando il fenomeno migratorio come ‘un pericolo per la sicurezza e la salute pubblica’”, concludono le organizzazioni, sottolineando che “ci auguriamo che le tali Amministrazioni intraprendano un percorso di gestione dell’accoglienza con lucidità, concretezza, e soprattutto nel rispetto della legalità, così clamorosamente violata in questa vicenda”.

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