Colombia: elezioni presidenziali. Guerrero (direttore Cinep) al Sir, “in campagna elettorale trascurati temi strutturali che impediscono il raggiungimento della pace”

“Nonostante l’accordo di pace alcune questioni centrali continuano a rimanere irrisolte. Pace non è solo far tacere le armi. In campagna elettorale si è parlato ben poco della distribuzione delle terre, di salute, di educazione, di partecipazione alla politica. Siamo dentro a una polarizzazione provocata da campagne e slogan che distorcono la realtà, come la definizione di castrochavismo riferita a Gustavo Petro, accusato di voler attuare in Colombia le stesse politiche di Maduro in Venezuela”. L’analisi, a proposito del primo turno delle Presidenziali in Colombia, arriva dal gesuita Luis Guillermo Guerrero Guevara, direttore del “Cinep (Centro de investigación y educación popular) – Programa por la Paz”, intervistato dal Sir. Nei giorni scorsi il Cinep aveva proposto un confronto dettagliato sulle proposte programmatiche dei candidati su temi come la pace, la corruzione, l’uguaglianza e i diritti sociali. Prosegue Guerrero: “Abbiamo una cittadinanza non formata a livello di cultura politica, che tende a scegliere sulla base dell’emotività. In tal modo le élite politiche che da sempre controllano la politica colombiana continuano a essere padrone dello scenario politico, penso a Duque e allo stesso Vargas Lleras. Tali élite difendono un modello economico che privilegia la concentrazione dei capitali, per esempio sulle terre, o sulle miniere”.
Riflettendo sui risultati del primo turno (Petro insegue Duque distanziato di 15 punti), il gesuita mette in evidenza che la mancata alleanza (pur possibile al ballottaggio) tra Petro, il terzo arrivato Sergio Fajardo e il liberale Humberto de la Calle “è stata un errore politico. Sarebbe stata un’alleanza logica e avrebbe dovuto trovare l’accordo non solo sul rispetto dell’accordo di pace, ma sul tema della riparazione delle vittime, già presente nella Costituzione del 1991. Se vince Duque, ci saranno dei problemi su questi temi, d’altronde il candidato del Centro democratico non è mai stato sindaco o governatore, è chiaro che rappresenta Uribe e con lui la forza del grande capitale, che su queste elezioni ha investito molte risorse”.

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