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Cei: visita delegazione Patriarcato russo ortodosso a Roma, in nome del “pellegrinaggio” e della situazione dei cristiani perseguitati in Medio Oriente

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La cultura e l’arte hanno un grande potenziale per rafforzare i rapporti tra i popoli” e costruire “ponti di dialogo tra le Chiese”. Lo ha detto il Metropolita Hilarion di Volokolamsk, capo del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, intervenendo questa mattina all’“incontro di lavoro e di fraternità” tra una delegazione del Patriarcato Russo Ortodosso e una delegazione della Conferenza Episcopale Italiana. Giunto ieri a Roma, il gruppo del Patriarcato di Mosca sta seguendo nella sede della Cei un convegno sul tema de “Il pellegrinaggio come occasione di scambio teologico, spirituale e culturale” al quale stanno prendendo la parola esperti, teologi e vescovi di entrambe le delegazioni. Domani sono previste due tappe: in mattinata la visita alla Basilica Vaticana e alla Cappella Sistina e nel pomeriggio alla Basilica di San Pietro. Mercoledì mattina, le due delegazioni, alle quali si aggiungerà anche il cardinale Gualtiero Bassetti, saranno ricevute in udienza privata da Papa Francesco. La presenza della delegazione russa a Roma contraccambia la visita che una delegazione della Cei fece a Mosca lo scorso anno a febbraio, sempre sul tema dell’arte e dello scambio delle tradizioni religiose. Un tema che fu particolarmente presente a Cuba, nell’incontro tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill e nella Dichiarazione congiunta firmata dai due leader. Il metropolita Hilarion ha infatti definito l’incontro oggi a Roma come “una prosecuzione di questo Documento che ha determinato il vettore dello sviluppo delle relazioni tra le nostre Chiese”. “È importante – ha quindi aggiunto il numero due del Patriarcato – che questo incontro si svolga a Roma, la città degli apostoli Pietro e Paolo, la città legata alla nascita dell’era cristiana, al martirio dei cristiani. Luogo dove sono tuttora conservati posti sacri e antichi che attirano tanti pellegrini. Spero che l’incontro di oggi possa favorire i rapporti tra le nostre Chiese per ampliare la collaborazione”.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Nel suo saluto, il Metropolita ha anche parlato della “situazione grave che i cristiani in Siria e Iraq stanno vivendo: una persecuzione senza precedenti, tanto che noi lo chiamiamo genocidio, perché è il segnale evidente della volontà di distruggere la presenza cristiana”. “Hanno distrutto i simboli cristiani, hanno distrutto gli altari, le icone, le Croci”, ha incalzato Hilarion che ha aggiornato i vescovi italiani dell’iniziativa di stilare un catalogo dei siti rovinati e distrutti per favorire i lavori di restauro e ricostruzione e permettere così ai cristiani di tornare in Siria e Iraq. “Non ci sono dubbi che la diminuzione della presenza cristiana in Medio Oriente sia una vera catastrofe non solo per quella Regione ma per tutto il mondo”, ha detto Hilarion. “Come Chiesa italiana e Chiesa della Russia dobbiamo testimoniare davanti ai leader politici la situazione catastrofica del cristianesimo in Medio Oriente per far sì che quei luoghi sacri vengano restituiti e i cristiani possano tornare nelle loro case”.

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