“Avvenire” dedica il suo titolo principale su sette colonne alla crisi politica, che negli ultimi due giorni ha avuto accenti e accelerazioni drammatici. Su tutto, l’incarico a Cottarelli e la bufera sul Quirinale, difeso da buona parte del mondo cattolico, a partire dalla Cei. L’editoriale è per la firma del direttore, Marco Tarquinio. Quattro analisi sono invece affidate ad altrettanti commentatori. Marco Olivetti si concentra sugli aspetti legati all’interpretazione della Costituzione: “Se si vuole un paragone straniero, i 7 minuti del messaggio presidenziale di domenica sera – con cui Mattarella ha limpidamente motivato le sue scelte – sono paragonabili, ma con più empatia verso i cittadini, ai sei minuti del discorso del Re di Spagna sulla questione catalana dello scorso 3 ottobre: si tratta di un intervento eccezionale, che fa fronte a una situazione di grave pericolo per l’integrità dello Stato e che crea una situazione eccezionale”. Leonardo Becchetti si sofferma sugli aspetti economici: “Lo stop di Mattarella è arrivato di fronte a una coalizione (che si è formata dopo le elezioni e non prima) che ha presentato un “contratto” di governo con uscite tra i 110 e i 170 miliardi di euro ed entrate pressoché nulle”. Agostino Giovagnoli prende in esame le reazioni nel Paese: “È emersa, in modo inatteso, una società civile pronta a mobilitarsi e che ha riconosciuto nel Presidente della Repubblica una guida morale e un testimone credibile. Il ruolo della società civile sarà particolarmente importante nei prossimi mesi, quando si aprirà in Italia una serissima e aspra battaglia non solo elettorale e politica, ma anche morale e civile”. Andrea Lavazza sottolinea infine la diversità di prospettive tra l’opinione pubblica interna e quella straniera: “Visti da vicino e visti da lontano i sovranisti fanno un’impressione molto diversa. Sembra un’ovvietà, ma questa differenza di prospettiva sta giocando un ruolo importante nello svolgersi della crisi italiana e nella comprensione che di essa abbiamo in patria e che opinioni pubbliche ed élites hanno in altri Paesi”. A centro pagina una fotocronaca per l’arrivo a Sotto il Monte delle spoglie di San Giovanni XXIII, una festa di fede e di popolo. Infine, Popotus, l’inserto dei ragazzi con le notizie degli adulti.