Amoris Laetitia: in molte diocesi avviato il “ponte giuridico-pastorale”

Un “mezzo a disposizione di coloro che desiderano verificare la validità del loro matrimonio ormai ferito da separazioni, divorzi, abbandoni” e che si pone in un’area di confine tra pastorale e diritto. Mons. Roberto Malpelo, vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico regionale etrusco (Tere), definisce in questi termini il “ponte giuridico-pastorale” auspicato da Papa Francesco. L’orizzonte, spiega, è quello “di un’alleanza non solo tra teologia e pastorale ma anche tra diritto e pastorale”. Dal dossier sull’accoglienza e i frutti nelle diocesi italiane di “Amoris Laetitia”, stilato dall’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della Cei, emergono diverse modalità di “risposta”. Per citarne solo alcune, Biella, Casale Monferrato, Novara, Vercelli hanno costituito un “Centro interdiocesano di accompagnamento dei fedeli separati”. A Cefalù il vescovo ha istituito il “Servizio diocesano per l’accoglienza e l’accompagnamento dei fedeli nelle loro fragilità matrimoniali” analogo al “Sostegno alle fragilità familiari” messo in campo a Livorno, mentre a Concordia-Pordenone il vescovo ha nominato un responsabile del Servizio di consulenza giuridico-pastorale per la famiglia ed è stato celebrato il primo processo brevior con sentenza in data 15 settembre 2016. Padova ha curato un piccolo dépliant informativo sullo svolgimento del processo di nullità matrimoniale, oltre a promuovere percorsi di spiritualità per persone che vivono un legame spezzato o una nuova unione. A Frosinone-Veroli-Ferentino, grazie alla disponibilità a titolo gratuito di due avvocatesse rotali sono stati istituiti un Centro d’ascolto e un numero dedicato. Nella diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia sono oltre dieci i casi di procedura normale introdotti negli ultimi nove mesi, sei già risolti positivamente, due in itinere. L’auspicio, si legge nel dossier, è che “i processi di accompagnamento non si concludano con l’emanazione del decreto di dichiarazione di nullità, ma proseguano anche nel ‘dopo’ per poter operare sempre nella logica della misericordia”.

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