Amoris Laetitia: don Gentili (Cei), “recezione e attuazione richiede tempo” ma “in molte diocesi è stata oggetto di vivace attenzione”

Non solo incontri e percorsi di formazione. Anche progetti di studio e l’avvio del “ponte giuridico – pastorale” auspicato dal Papa per accogliere e accompagnare nel discernimento le persone ferite dal fallimento del proprio matrimonio e desiderose di verificarne la validità. Sono alcuni frutti dell’esortazione apostolica “Amoris Laetitia” di Francesco a oltre un anno dalla sua pubblicazione. Ad illustrarli è un dossier stilato dall’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della Cei. Rispondendo ad una richiesta pervenuta dalla Segreteria del Sinodo sulla recezione del documento, l’Ufficio Cei ha avviato un’inchiesta sull’accoglienza di Amoris Laetitia e sulle iniziative in corso per la sua diffusione e attuazione. Due le tappe dell’indagine (da ottobre 2016 a maggio 2017) che ha coinvolto le diverse realtà della Chiesa italiana presenti sul territorio. “Il processo di recezione e attuazione delle indicazioni di Amoris Laetitia richiederà molto tempo”, spiega don Paolo Gentili, ma “in gran parte delle diocesi il documento è stato oggetto di una vivace attenzione” e “molti vescovi hanno deciso di impostare il loro piano pastorale annuale” sull’esortazione del Pontefice “sottolineando la dimensione della famiglia come ‘soggetto’ nell’azione pastorale delle Chiese locali”. Secondo il direttore dell’Ufficio Cei, a suscitare maggior interesse “e anche qualche timore, soprattutto fra i sacerdoti che ne vivono in primis la responsabilità”, è il tema del discernimento pastorale.

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