Mussie Zerai e Cédric Herrou: dichirazione di tre eurodeputati, “la solidarietà non è un crimine, ma un obbligo umanitario”

“La solidarietà non deve essere considerata un’infrazione alla legge. Non è un crimine, ma un obbligo umanitario”. Lo si legge in una dichiarazione diffusa ieri da tre eurodeputati (Barbara Spinelli e Marie-Christine Vergiat, Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica e Pascal Durand, Verdi /Alleanza libera europea) che si definiscono “preoccupati per due persone attive per salvare migranti e richiedenti asilo in Italia e in Francia”. I casi sono quelli di don Mussie Zerai, sacerdote eritreo “candidato per il Nobel per la pace per aver aiutato a salvare migliaia di persone nel Mediterraneo” ora invece indagato dalla procura di Trapani con l’accusa di traffico illegale di immigrati. Il secondo caso è quello del francese Cédric Herrou, contadino della Valle Roya, condannato l’8 agosto a quattro mesi di reclusione per aver aiutato circa 200 rifugiati ad attraversare il confine tra Italia e Francia. “Chiediamo all’Unione europea e ai suoi Stati membri di fermare la campagna diffamatoria condotta contro le Ong e i cittadini che assumono iniziative umanitarie di emergenza a favore dei rifugiati e dei migranti”, scrivono i tre eurodeputati, secondo cui si sta assistendo a una “proliferazione di procedimenti giudiziari in Italia e Francia nei confronti di persone che hanno dimostrato solidarietà con i rifugiati”, nel “tentativo inquietante di creare divisioni tra le Ong attive nelle operazioni di ricerca e salvataggio e di isolare cittadini europei comuni che si occupano della sicurezza degli esuli forzati che si sono imbarcati in viaggi pericolosi”. Spinelli, Vergiat e Durand accusano l’Unione europea “di chiudere sempre più le sue porte ed esternalizzare le sue politiche di asilo” e affermano: “L’attività straordinaria delle Ong nel Mediterraneo è dovuta all’evidente insufficienza delle operazioni di ricerca e salvataggio pubbliche svolte dall’Unione e dai suoi Stati membri”. Nella dichiarazione anche la richiesta “alla Commissione e agli Stati membri di rispettare pienamente il diritto internazionale” in materia di “non-respingimento, protezione dei minori e minori non accompagnati e l’obbligo di ricerca e salvataggio di persone in difficoltà o pericolo imminente in mare”.

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