Migranti: Asgi, “rischio di riaprire la stagione buia dei respingimenti già condannati dalla Cedu”

“C’è il rischio di gravissime violazioni del diritto internazionale che riportino la stagione buia dei respingimenti per i quali l’Italia era stata già condannata dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo”. È l’allarme lanciato dall’Associazione per gli Studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) riguardo le nuove iniziative del Governo italiano per contrastare l’arrivo dei rifugiati dalla Libia. In un documento di sei punti, l’Asgi – si legge in una nota – “evidenzia le criticità derivanti dall’attuale linea politica nell’area del Mediterraneo intrapresa dall’Italia con il Governo libico guidato da Al-Serraj, un’autorità di dubbia legittimità e priva di effettività sul territorio, nonostante abbia ottenuto legittimazione internazionale”. Secondo l’associazione, “appare paradossale destinare ingenti risorse dello Stato italiano per il sostegno di formazioni libiche in un territorio che non controllano completamente e dove non è possibile operare alcuna reale distinzione tra i diversi agenti delle violenze che vengono perpetrate tanto dalle diverse milizie armate che dalle sedicenti autorità governative”. “In Libia – prosegue la nota – non sussiste alcun sistema giuridico in grado di garantire un’azione penale indipendente verso i presunti trafficanti di esseri umani e tutelare i fondamentali diritti umani”. Per l’Asgi, “il rinvio in Libia dei migranti viola le convenzioni internazionali sul soccorso in mare in quanto nessun porto libico può attualmente essere considerato ‘luogo sicuro’, perché la sicurezza dei sopravvissuti o la loro vita risultano minacciate, mancando le condizioni minime di accesso ai diritti fondamentali necessari”. “Tale insicurezza e il livello di violenze riscontrato – continua – ha portato il ministro della Giustizia italiano a scegliere di far celebrare in Italia i procedimenti a carico degli autori delle gravissime violenze perpetrate nei campi libici, testimoniate da innumerevoli rapporti autorevoli e indipendenti”.

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