Migranti: Tarquinio (“Avvenire”), “incontro tra umanità e legalità è ben possibile”

“L’incontro tra umanità e legalità è ben possibile anche sulla non facile frontiera politica e morale del ‘governo’ delle migrazioni forzate attraverso il Mediterraneo”. Lo afferma Marco Tarquinio, direttore di “Avvenire”, nell’editoriale pubblicato oggi sul quotidiano. Il riferimento è all’“autorevole e caldo auspicio del presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, a realizzare quel necessario incontro tra vera umanità e giusta legalità” e ai “segnali arrivati dal dicastero retto da Marco Minniti, il ministro dell’Interno che qualcuno avrebbe voluto rivestire della maschera di ferro del ‘legalista senza umanità’”. Alla richiesta “di lavorare per rinsaldare un civile patto di fiducia tra Istituzioni politiche e di sicurezza italiane, Ong e realtà ecclesiali e civili”, secondo il direttore, “le risposte di Minniti, e del governo di cui fa parte, sono giunte e sono intelligenti e opportune”. “La prima prova della volontà di far incontrare umanità e legalità – rileva Tarquinio – è stata la decisione di sospendere le norme del decreto Minniti che, come alla Caritas ambrosiana avevano capito subito, rischiavano di trasformare del tutto impropriamente parroci e altri responsabili dei centri di accoglienza di richiedenti asilo in ‘ufficiali giudiziari’”. “La seconda, e corposa, prova – aggiunge – è arrivata ieri con l’accoglimento delle ragionevoli e ben motivate richieste di correzioni al Codice di condotta” per le Ong impegnate nel soccorso di naufraghi nel Mediterraneo. “Quattro ‘emendamenti’ – spiega – formalizzati e ratificati durante la firma del Codice da parte della Ong Sos Méditerranée”. Il chiarimento che non è previsto “portare armi” e che “non ci saranno ‘interferenze’ di alcun tipo nella ‘missione umanitaria di salvare e proteggere vite’”, secondo il direttore, “è un passo avanti probabilmente utile alle valutazioni di altre benemerite organizzazioni umanitarie”. “Altrettanto utile – prosegue – è il chiarimento sulla non limitazione del ‘trasbordo dei sopravvissuti’ su navi più grandi per agevolare ulteriori operazioni di soccorso da parte delle agili imbarcazioni delle Ong”. “Insomma – commenta – una pagina di cronaca che, da cittadini italiani, si può scrivere con soddisfazione e anche sollievo”.

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