Mentre continuano le consultazioni per la formazione del nuovo governo nei Paesi Bassi in seguito alle elezioni dal 15 marzo, tra i temi legislativi che restano congelati è la proposta della ministra della salute uscente Edith Schippers di autorizzare i medici di base a prescrivere la pillola abortiva. La Seconda Camera infatti ha deciso di rimandare la questione al nuovo governo perché “controversa”. Sul tema è tornata la testata online Katholiek Nieuwsblad, che ritiene che questa eventuale autorizzazione “non aiuterebbe nessuno”, scrive il gesuita e moralista Ward Biemans. Non la donna incinta, che si troverebbe di fronte a un medico che nella maggioranza dei casi la conosce poco, caricato della responsabilità di “guidare la donna in una decisione con conseguenze irreversibili”. Secondo Biemans i medici di base, anziché ridursi a prescrivere una pillola, dovrebbero essere attrezzati per “offrire una consulenza alle donne” e “discutere di alternative”. La proposta Schippers non aiuta nemmeno il medico, che verrebbe gravato di ulteriori compiti e responsabilità. La prescrizione della pillola abortiva, operazione carica di contenuto etico, violerebbe anche “la trasparenza e la neutralità” che contraddistinguono le prestazioni dei medici di base. “Ogni aborto è uno di troppo. Investiamo in buone consulenze e aiuti nei casi di gravidanze indesiderate, senza abbassare la soglia per le interruzioni della gravidanza affidandola in mani inesperte”, conclude Biemans.