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Parrocchie aperte: don Alfonsi (Ivrea), “porte aperte 24 ore su 24”
Parrocchie aperte: don Biancotto (S. Silvestro – S. Cassiano Venezia), “il più possibile, per accogliere e per uscire”
Parrocchie aperte: don Campino (SS Salvatore – Palermo), “il miracolo dell’adorazione eucaristica perpetua”
Parrocchie aperte: don Cerruto (Pozzallo – Noto), “coincidenza fra società civile e comunità cristiana”
Parrocchie aperte: don Bolognesi (Sant’Apollinare in Russi – Ravenna), “Quello del Papa è un invito bello e chiaro”
Parrocchie aperte: don Bacigalupo (San Giovanni Battista – Chiavari), “tutti i venerdì la chiesa apre anche a ora di pranzo”
Parrocchie aperte: don Cassano (Casale Monferrato), “tutto è ministero a me affidato”
Parrocchie aperte: don Carbonara (San Nicola di Torre a Mare – Bari), “ci sono preti che purtroppo seguono ‘orari di ufficio’”
Parrocchie aperte: diacono Gabbi (Imola), “pastorale del campanello più che del campanile”
Parrocchie aperte: don Bignami (Picenengo-Cremona), “serve stile di gratuità e misericordia”. Ma non “sequestrare” il parroco
Parrocchie aperte: diacono Gurrisi (Catania), “impegno corale di sacerdoti, diaconi e laici”
Parrocchie aperte: don Battisti (Vico nel Lazio – Anagni), “richiamo alla nostra responsabilità”
Parrocchie aperte: don Brugnoli (Santa Maria Assunta della Pianta – Forlì-Bertinoro), “dalle sette della mattina a mezzanotte”
Parrocchie aperte: don Bruno (Santa Maria Assunta – Lecce), “una presenza del clero costante sul territorio”
Parrocchie aperte: diacono Ceccoli (San Marino-Montefeltro), “noi operatori dobbiamo tenere sempre desta l’attenzione”
Parrocchie aperte: don Allolio (Spirito Santo – Vercelli). “avere il cuore e la mente aperti all’altro, all’accoglienza”
Parrocchie aperte: diacono Agagliati (Madonna della Divina Provvidenza – Torino), “essere pronti di fronte a richieste di chi bussa alla nostra porta”
Parrocchia aperte: mons. Tavilla (Santa Caterina Vergine e Martire – Messina), “i fedeli sanno di poter contare qui di una presenza a tempo pieno”
Parrocchie aperte: don De Luca (Immacolata Concezione a Capodichino – Napoli), “la chiesa sempre aperta” perché è “la fontana del villaggio”
Parrocchie aperte: don Gallina (Santa Tecla di Carlentini), “apriamo fino a notte, i fedeli hanno bisogno di noi”
Parrocchie aperte: don De Checchi (Piove di Sacco-Padova), “richiesta una conversione comunitaria e valorizzare i laici”
Parrocchie aperte: don Galbiati (Barzio-Milano), “si cerca di essere il più possibile disponibili per incontrare le persone”
Parrocchie aperte: don Foschi (Sant’Egidio – Cesena-Sarsina), “Farsi carico delle esigenze di chi ha bisogno”
Parrocchie aperte: don Gonzalez Valdes (San Pier Damiano – Ravenna), “essere ponti e formare reti tra le persone”
Parrocchie aperte: don Gabrieli (Mendicino), “reperibili alle istanze dei fedeli”
Parrocchie aperte: don Forconi (Santa Croce – Macerata), “Stiamo cercando di venire incontro a tutte le necessità”
Parrocchie aperte: don D’Angelo (Teramo), “porte aperte” e “parroco sempre reperibile”
Parrocchie aperte: don De Stasio (Missioni cattoliche italiane in Svizzera), “accoglienza e disponibilità vissute non solo faccia a faccia”
Parrocchie aperte: don Fanfarillo (Alatri), “stimolo ad essere sempre più disponibili verso le persone”
Parrocchie aperte: don D’Antoni (Maria Madre della Chiesa), accogliere “è il nostro dovere da cristiani e da sacerdoti”
Parrocchie aperte: don Fratellanza (S. Maria della Rotonda – Napoli), “Francesco le vuole luoghi di accoglienza per tutti”
Parrocchie aperte: don Furlan (Spercenigo – Treviso), “Nella stanza della misericordia può entrare chiunque”
Parrocchie aperte: don Di Re (Preziosissimo Sangue – Macerata), “presbiteri, diaconi, laici” dovrebbero rendersi “disponibili per aiutare il prossimo”
Parrocchie aperte: don Delmastro (Santi Cosma e Damiano – Asti), “un’esperienza che stiamo sperimentando in questo Anno Santo”
Parrocchie aperte: don Fiscer (S. Martino d’Albaro – Genova), “L’oratorio è aperto tutti i giorni”
Parrocchie aperte: don Filippelli (S. Cataldo Vescovo di Cirò Marina – Crotone-Santa Severina), “punto di riferimento nella relazione con le persone”
Parrocchie aperte: don Depace (S. Caterina d’Alessandria – Locri), “Viviamo una chiamata a una missione totalizzante”
Parrocchie aperte: don Lazzazzara (S. Ciro e S. Agnello Abate – Sorrento-Castellammare di Stabia), “la chiesa una casa senza ‘orari’ per essere amati”
Parrocchie aperte: don Marino (Santa Famiglia-Taranto), “creare una comunità che serva se stessa”
Parrocchie aperte: don Magro (Sacra Famiglia-Siracusa), “una risposta a tutti pure nelle difficoltà”
Parrocchie aperte: don Mergola (Santi Apostoli Pietro e Paolo-Torino), “obiettivo non è portare persone in chiesa, ma suscitare curiosità e desiderio di incontrare Gesù”
Parrocchie aperte: don Moser (Trento-Bolzano), “il bisogno di spiritualità è enorme”
Parrocchie aperte: don Grillo (Scala Coeli-Rossano), “un sacerdote non può essere legato al tempo”
Parrocchie aperte: don Leo (Santa Maria – Ugento-Santa Maria di Leuca), “se non sono le chiese ad accogliere i bisogni del popolo di Dio, chi lo deve fare?”
Parrocchie aperte: don Magnano (S. Maria Maggiore – Savona), “d’estate chiesa aperta anche la sera per i turisti”
Parrocchie aperte: don Mondino (San Bartolomeo – Cuneo), “come la ‘fontana del villaggio’ a cui tutti possono sempre accedere”
Parrocchie aperte: don Marenco (Divin Maestro – Alba), “dobbiamo essere sempre di più Chiesa in uscita”
Parrocchie aperte: don Maurello (San Girolamo a Castrovillari-Cassano all’Ionio), “promozione di una comunità in cui a ciascuno spetta la sua parte”
Parrocchie aperte: don Notari (Crocifisso dei miracoli – Catania), “punto di riferimento per la comunità”
Parrocchie aperte: don Loiacono (Sant’Ippolito – Oppido Mamertina-Palmi), “un monito per non ridurre il ministero a un mestiere”
Parrocchie aperte: don Granara (Genova), “Il Papa non è un visionario”
Parrocchie aperte: don Komierzynski (San Rocco – Pinerolo), “è bello vedere la gente che entra per ‘scambiare’ qualche parola con Gesù”
Parrocchie aperte: don Lupo (Maria SS della lettera – Palermo), “oasi di pace nel trambusto quotidiano”
Parrocchie aperte: don Lanza (Lungro), “il tempo non è scandito dall’agenda ma dalle relazioni”
Parrocchie aperte: don Nazio (san Giovanni Battista de La Salle – Roma), “quello dedicato a parlare con le persone non è mai tempo perso”
Parrocchie aperte: don Licorni (Subiaco – Tivoli), “mattinate e pomeriggi ad accogliere persone bisognose”
Parrocchie aperte: don Palmieri (Chieti scalo), “esortazione a non aver paura di delegare”
Parrocchie aperte: don Tartaglia (Campobasso), “presenza impossibile senza laici di riferimento”
Parrocchie aperte: don Reveruzzi (S. Maria Annunziata-Rimini), “se non ci si apre c’è il rischio di parlarci addosso. La chiusura crea tensione”
Parrocchie aperte: don Padrini (Val Curone – Alessandria), “Sacerdoti e laici insieme, un ‘motore’ per la vita della parrocchia”
Parrocchie aperte: don Pagano (Sarzana – La Spezia), “momenti di preghiera serale e adorazione perpetua”
Parrocchie aperte: don Sbarbada (Castro dei Volsci – Frosinone), “I fedeli cercano il sacerdote per essere ascoltati”
Parrocchie aperte: don Preite (Redentore – Bari), “molte delle nostre realtà hanno paura di aprirsi all’uomo”
Parrocchie aperte: don Sultana (Madonna del Carmine – Noto), “tutti i parroci dovrebbero abitare la casa canonica”
Parrocchie aperte: don Piraino (Santa Maria Assunta – Catanzaro-Squillace), “le parole di Francesco mi consolano”
Parrocchie aperte: don Olivero (Fossano) la cappellina di San Michele aperta dalle 7 alle 22
Parrocchie aperte: don Tittareli (Immacolata – Macerata), “tutte le mattine un tempo per le Confessioni”
Parrocchie aperte: don Stamile (San Marco Argentano-Scalea), “urge una piena e totale disponibilità senza riserve”
Parrocchie aperte: don Ramella (Sant’Andrea – Novara), “non abbiamo alternative”
Parrocchie aperte: don Sicari (S. Maria degli Angeli – Mileto-Nicotera-Tropea), “richiamo quanto mai forte e attuale”
Parrocchie aperte: don Rulfo (Mondovì), “Viviamo un’apertura su vari fronti”
Parrocchie aperte: don Pangallo (San Giorgio Extra – Reggio Calabria-Bova), “una scommessa di questo tempo”
Parrocchie aperte: don Ramaccioni (Cristo Redentore – Macerata), “cerchiamo di aiutare il prossimo in modo organizzato”
Parrocchie aperte: Garfagnini (diacono permanente Roma), “riconoscere più spazio ai laici”
Parrocchie aperte: il racconto si fa social. Anche la Fisc sostiene l’iniziativa
Parrocchie aperte: mons. Marchesi (vicario generale Cremona), “bene ribadire lo stile del servizio ai fedeli”
Parrocchie aperte: Massimo Franzi (diacono Genova), “coinvolgere i laici e investire sui fedeli”
Parrocchie aperte: mons. Feroldi (Cattedrale di Como), “garantiamo sempre la presenza di almeno un sacerdote”
Parrocchie aperte: don Veloz Mendez (Natività della Beata Vergine – Macerata), “Ispirarci al modello di Cristo buon pastore”
Parrocchie aperte: p. Bassanelli (Mci Germania e Scandinavia), “facciamo di tutto per essere reperibili e pronti all’ascolto”
Parrocchie aperte: padre Airò (Arezzo), “stile di accoglienza” e “avviare processi”
Parrocchie aperte: mons. Calabrese (Genova), “in ascolto dei fedeli”
Parrocchie aperte: mons. Pedi (Seminario di Caltagirone), “i sacerdoti devono farlo per primi, ma non da soli”
Parrocchie aperte: don Villafiorita (Genova), “il vero problema è rendere la Chiesa vicina all’uomo di oggi”
Parrocchie aperte: mons. Pigollo (Genova), “Il Papa ci invita a maturare come Chiesa”
Parrocchie aperte: p. Amigoni (Chiesa del Gesù – Genova), “i venerdì e sabato sera l’invito ai giovani della movida”
Parrocchie aperte: don Tomaino (Lamezia Terme), “stare sull’uscio della porta”
Parrocchie aperte: p. Gavazzeni (S. Agnese – Matera), “a tutte le ore di tutti i giorni e di tutte le notti”
Parrocchie aperte: mons. Lombardi (Maria Madre della Chiesa – Matera), “tutta la comunità è coinvolta nell’accoglienza”
Parrocchie aperte: mons. Montinaro (Santa Lucia – Lecce), “non bisogna burocratizzare le chiese”
Parrocchie aperte: mons. Rosa (San Giacomo – Trieste), “luogo di accoglienza per tutti, nessuno si deve sentire escluso”
Parrocchie aperte: don Vinco (Cuore Immacolato -Verona), “la mia canonica è praticamente senza orari”
Parrocchie aperte: Petrolino (diacono Reggio Calabria-Bova), “i diaconi sono chiamati i ministri della soglia”
Parrocchie aperte: testimonianza dei laici (Agrigento), “le chiavi della parrocchia nello stesso mazzo delle chiavi di casa”
Parrocchie aperte: Valentino Porcile (SS. Annunziata di Sturla-Genova), “i sacerdoti non possono lavorare solo tre ore al giorno”
Parrocchie aperte: partecipa al racconto a più voci del Sir
Parrocchie aperte: padre Campone (Osp. Gaslini – Genova), “Assicurare l’assistenza religiosa ai piccoli degenti e ai loro genitori”
Parrocchie aperte: padre Vanzaghi (Gesù Nazareno – Torino), “vogliamo per quanto possibile dare un segno”
“Non ho mai associato il ministero pastorale al tempo! I tempi li stabilisce solo Dio, noi siamo chiamati a vivere nel tempo. Ecco perché l’invito di Papa Francesco non mi sorprende, anzi mi incoraggia ad andare avanti e, semmai, è un rivivere il senso di responsabilità come pastore e guida di una comunità”. È il punto di vista di don Doriano Vincenzo De Luca, parroco dell’Immacolata Concezione a Capodichino, a Napoli. “Non abbiamo mai scandito i ritmi e i tempi della comunità parrocchiale su degli orari ben precisi – spiega -. La chiesa è pressoché aperta tutto il giorno, fino a tarda sera. Questo non perché ci sono sempre attività pastorali da svolgere (anzi, la maggior parte di esse trovano vita e spazio nelle varie zone della parrocchia), ma perché crediamo davvero che la chiesa, l’edifico di culto debba essere come la ‘fontana del villaggio’ dove ciascuno, anche solo per poco tempo, può trovare asilo, uno spazio sufficiente per il riposo, la preghiera, l’incontro, la richiesta di aiuto”. E, prosegue, “quando non c’è la chiesa parrocchiale da noi la gente trova ristoro in un’altra piccola cappellina dove abbiamo dato vita al nostro ‘Cortile dei Gentili’, luogo d’incontro dove le diversità umane, sociali, culturali e di fede trovano il loro naturale punto di approdo nel dialogo e nel confronto”. “Vogliamo andare avanti così… perché crediamo sia il modo migliore per suscitare nella gente il senso della partecipazione, dell’appartenenza e della comunione”, conclude don De Luca.