Parrocchie aperte: don Bruno (Santa Maria Assunta – Lecce), “una presenza del clero costante sul territorio”

“Noi sul territorio garantiamo una presenza quasi costante del clero a favore delle persone. Facciamo quel che possiamo mettendoci a servizio soprattutto delle povertà e delle indigenze di tanti fratelli e sorelle che bussano alle nostre porte”. Così don Antonio Bruno, parroco della cattedrale di Lecce Santa Maria Assunta, mette in pratica i richiami di Papa Francesco per una Chiesa sempre aperta e disponibile per le esigenze dei fedeli. “In cattedrale – continua don Antonio – con l’aiuto del Signore garantiamo una presenza fissa per il sacramento della Riconciliazione. Ci impegniamo tanto anche se poi le esigenze sono diverse. Probabilmente il Pontefice si riferiva a quelle zone in cui il clero comincia a scarseggiare, per cui si comprende come tanti confratelli sono costretti a dividersi tra le varie parti del territorio che a volte è vastissimo. Pensiamo alle parrocchie che raccolgono decine di migliaia di abitanti, queste richiedono un grande sforzo e a volte un solo sacerdote non basta”. Uno sforzo che deve essere svolto anche al di fuori della parrocchia verso chi non ha la possibilità di raggiungerla: “Una parrocchia non ha soltanto la componente sacramentale. Ci sono tante famiglie che aspettano il sacerdote a casa, ci sono tanti malati che non possono muoversi e tanti preti come me che passano di casa in casa. Poi si visitano luoghi come mense e le case della carità. Inevitabilmente non possiamo stare seduti alla scrivania tutto il giorno”.

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