Attentati di Bruxelles: preghiera e silenzio. In cattedrale Veglia ecumenica in memoria delle vittime

“Fai di noi uno strumento della tua pace”. Sono le parole di san Francesco di Assisi ad aver accompagnato ieri pomeriggio a Bruxelles la preghiera in memoria delle vittime negli attentati del 22 marzo. Preghiera e silenzio. Così Bruxelles ha deciso di reagire all’orrore seminato dai terroristi. A promuovere la Veglia nella cattedrale des Saints-Michel et Gudule sono i responsabili delle Chiese cristiane in Belgio: monsignor Jozef De Kesel, arcivescovo cattolico di Malines-Bruxelles, il Metropolita ortodosso del Belgio Athénagoras, Steven H. Fuite, presidente del Consiglio sinodale della Chiesa protestante unita del Belgio, Geert W. Lorein, presidente del Sinodo federale delle Chiese protestanti ed evangeliche, il reverendo Jack Macdonald, presidente del Comitato centrale del culto anglicano.

Nonostante le severe misure di sicurezza, la cattedrale era gremita di gente. Erano presenti rappresentanti del governo federale, del Parlamento e del corpo diplomatico tra cui i nunzi apostolici monsignor Alain Lebeaupin, rappresentante della Santa Sede presso l’Unione Europea a Bruxelles,  e monsignor Giacinto Berloco, nunzio apostolico in Belgio. Alla veglia hanno partecipato anche rappresentanti della comunità ebraica e musulmana di Bruxelles e Salah Echallaoui, presidente dell’Esecutivo dei musulmani in Belgio (Emb).

La veglia ha avuto inizio con una processione alla quale hanno partecipato oltre ai leader cristiani anche  rappresentanti delle forze dell’ordine, vigili del fuoco e polizia, i cappellani dell’aeroporto di Zaventem. Sull’altare sono state deposte 300 candele  accese. “Il nostro dolore è grande”, ha detto all’inizio della celebrazione monsignor Jozef de Kesel. “Se siamo qui riuniti è perché vogliamo essere vicini alle vittime, vicini a coloro che hanno perso la vita, vicini alle loro famiglie e tutti coloro che sono oggi in lutto. Siamo qui per pregare”.

“Ti affidiamo, o Signore – ha detto il vescovo ausiliare di Bruxelles Jean Kockerols – tutti gli sforzi di pace e di riconciliazione, le autorità civili e politiche, i responsabili di tutte le confessioni religiose. Suscita in ciascuno il desiderio di agire per una società più giusta e solidale”.  Dopo la lettura del Vangelo di Giovanni – “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” – in cattedrale è sceso un profondo silenzio durato 5 minuti.

La veglia si è conclusa con lo scambio della pace, la recita del Padre Nostro e la lettura della preghiera di San Francesco: “Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua pace: dove è odio, fa ch’io porti amore, dove è offesa, ch’io porti il perdono, dove è discordia, ch’io porti la fede, dove è l’errore, ch’io porti la Verità, dove è la disperazione, ch’io porti la speranza”.

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