Papa in Centrafrica: mons. Dieudonné Nzapalainga (Bangui), “disarmo dei cuori”

“Scegliendo la Repubblica Centroafricana come una delle destinazioni della sua prima visita nel continente, il Papa ha scelto il piccolo, ha scelto il debole; il povero che grida e che il Signore ascolta. Siamo tutti commossi di fronte a tanta attenzione. L’entusiasmo generale che si sta impossessando ogni giorno un po’ di più della popolazione, all’approssimarsi di questo grande giorno, esprime la nostra profonda gioia”. Lo scrive, sul numero de L’Osservatore Romano in uscita, Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui (Centrafrica), in occasione della visita del Papa. “Ci si aspetta molto da questo uomo, vicario di Cristo, che viene per farsi testimone dell’aspirazione di un intero popolo al bene legittimo della pace e del benessere. Ci si aspetta molto dal viaggio di questo pellegrino della non-violenza, che viene a dirci che non siamo condannati alla violenza. Una grande speranza sta nascendo tra la gente. Ci si aspetta molto da questo viaggio”, ammette il presule. Gli abitanti del Centrafrica “hanno oggi disarmato il loro cuore e la loro mente. Sono pronti a ricevere Papa Francesco. Qui siamo convinti che attraverso di lui Dio ci parlerà”. Il tema di questo viaggio sarà: “Passiamo all’altra riva”. “Per suggellarlo in modo particolare, durante il suo soggiorno qui – chiarisce l’arcivescovo – il Papa spingerà la porta della cattedrale dell’Immacolata Concezione di Bangui per aprire, un po’ in anticipo, l’anno giubilare della misericordia. Sarà un gesto davvero simbolico per la Repubblica Centroafricana. Ci siamo fatti molto male. Il Papa c’inviterà così ad aprire la porta dei nostri cuori per ricevere e dare il perdono, per passare dall’odio alla riconciliazione, per chiuderci alla manipolazione a favore di una maggiore responsabilità, per privilegiare il dialogo nel risolvere le nostre controversie. Francesco viene a prenderci per mano per aiutarci a uscire dalla tomba a più livelli in cui siamo sprofondati”.

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