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Papa nelle isole Maurizio: messa a Port Louis, “recuperare l’invito a essere felici”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Ai piedi di questo monte, che oggi vorrei fosse il monte delle Beatitudini, anche noi dobbiamo recuperare questo invito a essere felici”. Così il Papa nella parte finale della messa a Port Louis, in cui si è soffermato sulla necessità di avere “cristiani gioiosi”, per cui la parola “felice” diventa sinonimo di “santo”. “Quando sentiamo il minaccioso pronostico ‘siamo sempre di meno’ – il consiglio di Francesco -, dovremmo prima di tutto preoccuparci non della diminuzione di questa o quella forma di consacrazione nella Chiesa, ma piuttosto della carenza di uomini e donne che vogliono vivere la felicità facendo percorsi di santità, uomini e donne che facciano ardere il loro cuore con l’annuncio più bello e liberatore”. “Se qualcosa deve santamente inquietarci e preoccupare la nostra coscienza è che tanti nostri fratelli vivono senza la forza, la luce e la consolazione dell’amicizia con Gesù Cristo, senza una comunità di fede che li accolga, senza un orizzonte di senso e di vita”, la citazione presa dall’Evangelii gaudium. “Quando un giovane vede un progetto di vita cristiana realizzato con gioia – ha raccontato il Papa – questo lo entusiasma e lo incoraggia e sente un desiderio che può esprimere in questo modo: ‘Voglio salire su quel monte delle Beatitudini, voglio incontrare lo sguardo di Gesù e che Lui mi dica qual è il mio cammino di felicità’”. Padre Laval, ha concluso Francesco, “ha pure vissuto momenti di delusione e difficoltà con la comunità cristiana, ma alla fine il Signore ha vinto nel suo cuore. Ha avuto fiducia nella forza del Signore. Lasciamo che essa tocchi i cuori di tanti uomini e donne di questa terra, lasciamo che tocchi anche i nostri cuori, perché la sua novità rinnovi la nostra vita e quella della nostra comunità”.

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