Scuola: mons. Pennisi (Monreale) agli studenti, “quando si diventa schiavi dello smartphone, si perde la libertà”

“La scuola deve restare un luogo nel quale si viene formati all’inclusione, al rispetto delle diversità e alla collaborazione. Il dialogo tra le diverse culture e le diverse persone arricchisce il Paese e ci fa andare avanti nel rispetto reciproco”. Lo scrive l’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, nel messaggio per gli studenti all’inizio del nuovo anno scolastico, in cui consegna un “decalogo per la scuola” che mette in evidenza” la straordinaria bellezza e fecondità dei giorni e degli anni trascorsi sui banchi di scuola”. La scuola è, dunque, “un bene di tutti”, “un luogo di crescita umana e culturale”, “un laboratorio nel quale si costruisce nel presente il futuro della società”, “palestra di libertà”, “uno spazio di relazioni”, “un tempo di ricerca della verità”, “il momento dello studio”, “un’opportunità per conoscere e custodire la propria interiorità”, “un’occasione per stringere amicizie significative”, e, infine, “la possibilità di conoscere e coltivare i vostri sogni”. Auspicando “un esplicito e condiviso patto educativo che coinvolga ragazzi, educatori e genitori”, il presule evidenzia agli studenti che “a scuola voi imparate ogni giorno a essere liberi dai condizionamenti esterni, a esercitare con intelligenza un sano spirito critico, a vivere un’esistenza non ripiegata su se stessa, ma spesa per gli altri”. “C’è tanto bisogno di giovani che sappiano agire anteponendo il bene comune agli interessi personali!”, è il monito di Pennisi. Che mette in guardia dai pericoli degli smartphone. “Quando si diventa schiavi del telefonino, si perde la libertà”. Infine, le amicizie con i compagni. “Relazioni che, costruite nel rispetto reciproco e saggiamente custodite, vi aiuteranno a formarvi come uomini e donne aperti al confronto e all’ascolto reciproco”.

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