Svezia: parlamento estende la legge temporanea sull’immigrazione con misure restrittive. “Rammarico” delle Chiese

La legge temporanea svedese sull’immigrazione, che nel 2016 aveva introdotto misure più strette sulla concessione di permessi di soggiorno e sui ricongiungimenti familiari, resterà in vigore fino al 19 luglio 2021. Con il voto del Riksdag (parlamento nazionale) di ieri, 18 giugno, la validità della legge, in scadenza a luglio 2019, è stata prolungata di altri due anni. “Ci rammarichiamo del fatto che la legge sia stata prolungata”, ha commentato l’Ufficio di consulenza legale per richiedenti asilo e rifugiati (Asylrättscentrum), sostenuto dalla Chiesa di Svezia, dalla Caritas e dalla diocesi di Stoccolma. Le Chiese nei giorni scorsi avevano rivolto un appello ai membri del Parlamento per la non estensione della legge del 2016, rispetto alla quale sono mancate “valutazioni d’impatto”. Questa normativa “è strutturata in modo tale da essere a un livello minimo rispetto ai parametri Ue” e non ci sono che “margini strettissimi per ulteriori restrizioni”, si legge nella nota dell’Ufficio che fa riferimento alle richieste di alcuni parlamentari intervenuti ieri per chiedere una legge ancora più restrittiva. Il Parlamento ieri ha tuttavia revocato alcune delle limitazioni introdotte nel 2016 per i ricongiungimenti, spiega la nota, semplicemente “per garantire che la Svezia si conformi ai suoi impegni internazionali”. Secondo la legge temporanea, coloro che ricevevano un permesso di soggiorno temporaneo in Svezia non avevano diritto al ricongiungimento familiare; con le modifiche approvate ieri anche chi ha un permesso temporaneo potrà portare in Svezia i membri della propria famiglia.

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