Bambini e ragazzi: garante infanzia, “più mense scolastiche, asili nido e parchi inclusivi”. Attenzione a figli immigrati e Msna

Più mense scolastiche, più asili nido, più parchi inclusivi e una banca dati per la disabilità. Sono alcune delle richieste sul fronte dell’inclusione avanzate dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), Filomena Albano, nella Relazione al Parlamento, presentata oggi a Montecitorio, a Roma, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del presidente della Camera, Roberto Fico. In Italia l’accesso ai servizi per l’infanzia cambia da regione a regione. “Andrebbero garantiti, quanto meno, standard minimi uguali per tutti”, la richiesta di Albano. Questo risultato si può ottenere attraverso uno strumento previsto dalla Costituzione e di cui l’Autorità garante sollecita alle istituzioni la definizione: i livelli essenziali delle prestazioni (Lep). Quattro le richieste iniziali dell’Autorità garante e che saranno approfondite in un documento di prossima pubblicazione: “Una mensa scolastica di qualità in tutte le scuole, dai poli per l’infanzia alla primaria, un numero di posti in nidi o micronidi per almeno un terzo dei bambini tra zero e 36 mesi della regione di residenza, spazi gioco pubblici per i minorenni da 0 a 14 anni ogni 10-15 km nelle aree urbane e ogni 20-25 km in quelle rurali, con caratteristiche di accessibilità e co-progettati con bambini e familiari residenti, una banca dati sulla disabilità a livello nazionale, con dati disaggregati, relativa alla fascia di età 0-17 anni”. Sullo sfondo resta in Italia un’altra criticità di sistema: “Un minorenne su otto vive in condizioni di povertà assoluta. Resta valida l’esigenza di attivare una regia unitaria delle misure pubbliche e private, nazionali e locali, accompagnata da una capillare rete di servizi territoriali”.
In Italia, inoltre, almeno un minorenne su dieci ha entrambi i genitori di origini immigrate. A tutela dei loro diritti l’Autorità garante ha formulato di recente, all’esito di uno studio avviato nel 2018, una serie di raccomandazioni, chiedendo, tra l’altro, che il personale che entra in contatto con bambini e ragazzi di nuova generazione sia sensibilizzato sulle loro specificità culturali, in particolare a scuola. Richiesta la presenza di mediatori linguistici e culturali ai colloqui dei genitori con gli insegnanti.
Infine, al 30 aprile 2019 erano 8.131 i minori stranieri non accompagnati (Msna) presenti in Italia per i quali l’Agia chiede “una distribuzione uniforme sul territorio nazionale (e non concentrata nelle regioni di arrivo); una permanenza non superiore a 30 giorni nei centri di prima accoglienza; l’adozione di prassi uniformi nel rilascio dei permessi di soggiorno”. E ancora: l’emanazione dei decreti attuativi della legge 47 del 2017 sui minori stranieri non accompagnati e quello per regolamentare le procedure di colloquio nonché l’adozione del protocollo per uniformare le modalità di accertamento dell’età dei ragazzi.

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