Agroalimentare: in calo le vendite di latte. Analisi delle industrie del settore, spending review incide anche sui prodotti lattiero-caseari

Da un lato un occhio alle disponibilità finanziarie, dall’altro uno al tempo e al benessere. Sono i vincoli che paiono condizionare le scelte di acquisto dei prodotti lattiero-caseari. La situazione del mercato è stata delineata nell’ambito dell’Assemblea 2019 di Assolatte che rappresenta le industrie di trasformazione lattiero-casearia. “I grandi trend che stanno guidando i consumi degli italiani si riflettono anche nell’andamento degli acquisti dei prodotti lattiero-caseari”, spiega una nota.
Assolatte indica poi l’andamento dei singoli comparti del settore. Anche nel 2018 la crisi degli acquisti alimentari e il cambiamento degli stili di consumo ha penalizzato il mercato del latte alimentare. La categoria del latte a durabilità minore ha chiuso l’anno con un calo del 3,9% in volume e del 2,4% in valore. In particolare, come era successo negli anni passati, è il latte fresco a evidenziare le perdite maggiori, con -7,6% in volume e -6,6% in valore. Positivo, invece, il mercato del Latte Esl (cioè quello microfiltrato ad alta pastorizzazione) che ha archiviato il 2018 con +4% in volume e +6,5% in valore. Consuntivo negativo per le vendite di latte a lunga conservazione (Uht), che ha chiuso il 2018 con -5,8% in volume e -5,5% in valore.
Situazione molto “volatile” anche per il mercato del burro mentre per le mozzarelle la produzione è arrivata ad un valore di 1,7 miliardi di euro (+2,1%) e le vendite sono cresciute dell’1,3%. Per gli yogurt, infine, il 2018 ha mostrato una leggera ripresa (+0,7%) dei consumi.

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