Giornata contro la tratta: a Roma la Veglia di preghiera perché “insieme si possono spezzare catene disumane”

Una catena di cinque corde colorate, a ricordare i cinque continenti. E una più piccola, di colore blu, fatta di tanti sagome di persone che si tengono per mano. La prima rappresenta i cinque continenti, perché la tratta ha raggiunto ogni Paese; la seconda è quella che simboleggia il lavoro fatto insieme da quanti sono impegnati a salvare vite umane, a ridare loro dignità. Entrambe sono collocate davanti all’altare della basilica di Sant’Antonio, a Roma, dove questa sera si svolge la veglia di preghiera organizzata dal Comitato della Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone in occasione della Giornata mondiale contro la tratta e presieduta da padre Michael Czerny, sottosegretario alla Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. Alla fine dell’appuntamento, al quale hanno partecipato religiosi e laici, ma anche rappresentanti di alcune ambasciate presso la Santa Sede e studenti che hanno terminato il Corso formativo promosso dalla rete Talitha Kum, la catena colorata è stata spezzata: al suo posto, vari fili di lana tesi hanno creato una rete. Segno che “insieme possiamo contrastare la tratta di persone”, frase che più volte è risuonata nell’affollatissima basilica.

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