Papa Francesco: Angelus, “il cristiano non può essere ipocrita”. “Rinunciare al male è dire no a una cultura della morte”

“Rinunciare al male significa dire no alle tentazioni, al peccato, a satana”. Lo ha detto il Papa, durante l’Angelus di oggi, eccezionalmente recitato dal sagrato della piazza, invece che dalla finestra del palazzo apostolico, in omaggio alle decine di migliaia di giovani italiani che sono venute a Roma per incontrarlo, in vista del Sinodo di ottobre. 90mila i fedeli presenti oggi in piazza San Pietro. “Per non rattristare lo Spirito Santo, è necessario vivere in maniera coerente con le promesse del battesimo, rinnovate nella Cresima”, ha spiegato Francesco, che “hanno due aspetti: rinuncia al male e adesione al bene”. “In maniera coerente, non con ipocrisia”, ha aggiunto a braccio: “Il cristiano non può essere ipocrita, deve vivere in maniera coerente”. “Più in concreto – ha spiegato Francesco – significa dire no a una cultura della morte, che si manifesta nella fuga dal reale verso una felicità falsa che si esprime nella menzogna, nella truffa, nell’ingiustizia, nel disprezzo dell’altro”. “La vita nuova che ci è stata data nel Battesimo, e che ha lo Spirito come sorgente, respinge una condotta dominata da sentimenti di divisione e di discordia”, ha ammonito il Papa: “Per questo l’Apostolo Paolo esorta a togliere dal proprio cuore ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenza con ogni sorta di malignità. Questi sei elementi o vizi che turbano la gioia dello Spirito avvelenano il cuore e conducono ad imprecazioni contro Dio e contro il prossimo”.

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