Sant’Antonio di Padova: p. Svanera (rettore), “Corpus Domini momento di grazia per il nostro cammino di fede”

“Possiamo trovare Dio, con il suo corpo, la sua anima e la sua divinità presente in tutti i tabernacoli del mondo. Noi siamo più fortunati di coloro che vissero duemila anni fa, a contatto con Gesù, perché abbiamo Dio ‘realmente e sostanzialmente’ presente con noi sempre, basta visitare la Chiesa più vicina”. Lo ha detto ieri il rettore della basilica di Sant’Antonio di Padova, padre Oliviero Svanera, celebrando la messa nella solennità del Corpus Domini. Nell’omelia, ispirata dal giovane Servo di Dio Carlo Acutis, morto a 15 anni per una leucemia fulminante, il rettore lo ha ricordato dicendo che “questo giovane ha vissuto la sua breve e santa vita mettendo al centro l’adorazione eucaristica”. Poi, ha citato l’idea di una mostra sui miracoli eucaristici lanciata dal giovane. “La solennità del Corpus Domini – ha aggiunto – diventa un momento di grazia per il nostro cammino di fede”. Da qui l’invito a “coltivare lo spirito di adorazione e di contemplazione della presenza di Dio”. “Gesù è amore e più ci nutriremo di Lui, che si fa cibo e bevanda per noi attraverso l’Eucarestia, più aumenteremo la nostra capacità di amare”, ha sottolineato padre Svanera citando Carlo Acutis. “Così capiamo che Dio non è venuto nel mondo con il solo obiettivo di togliere i nostri peccati, visione riduttiva, sia di Dio che dell’uomo. Nel suo corpo Gesù ci dà tutta la sua storia di come amava, come piangeva, come gioiva, ciò che lo univa agli altri: parola, sguardo, gesto, ascolto, cuore. Egli è venuto a donarci la sua vita”.

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