Sinodo Panamazzonico: card. Hummes (Repam), “rendere possibile la nascita e lo sviluppo di una Chiesa indigena”

“Il sogno è rendere possibile la nascita e lo sviluppo di una Chiesa indigena, inculturata e che abbia pastori indigeni a guidarla”. Lo dice il card. Cláudio Hummes, presidente della Rete ecclesiale panamazzonica (Repam), in un’intervista rilasciata al Sir, dedicata al Sinodo Panamazzonico. A proposito del “contributo specifico” della Chiesa della Panamazzonia alla Chiesa universale, il porporato spiega che “si realizzerà nella misura in cui la Chiesa amazzonica abbia e manifesti un vero volto amazzonico”. “La diversità nell’unità è imprescindibile e preziosa per l’esistenza stessa della Chiesa universale”, aggiunge. Ecco perché “l’inculturazione della fede cristiana nelle varie culture dell’Amazzonia sarà un grande passo e un vero arricchimento della Chiesa universale”. La Repam, intanto, sta collaborando con la Segreteria generale del Sinodo alla prepararazione del Sinodo Panamazzonico. “A Puerto Maldonado, nei giorni della visita del Papa – racconta il cardinale Hummes -, la Repam, su richiesta del cardinale Baldisseri, segretario generale del Sinodo, ha riunito 15 vescovi, sacerdoti, religiose e laici del territorio panamazzonico, per una prima riunione di preparazione. D’ora in poi, cercheremo di realizzare assemblee, incontri, momenti di studio ed elaborazione di proposte, convocando le Chiese locali, le comunità delle zone interne e specificamente le comunità indigene”.

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