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Armi negli Usa: card. Cupich (Chicago), le proteste dei ragazzi di Parkland “ci ricordano che il tempo delle parole è finito”

(da New York) Il cardinale di Chicago, Blase Cupich, intervenendo ad una conferenza stampa proprio nella capitale dell’Illinois a sostegno di una serie di misure legislative che impediscono la vendita di riviste specializzate in armi da fuoco pesanti, si è apertamente schierato per una riforma delle norme che regolano l’acquisto e l’utilizzo di armi da fuoco. Cupich ha fatto riferimento all’impegno dei giovani della scuola di Parkland in Florida, che il 14 febbraio hanno visto morire 17 persone tra studenti e insegnati. “Stanno facendo vergognare il mondo degli adulti – ha ribadito il cardinale – e le loro voci sono un campanello d’allarme che avrebbe dovuto essere ascoltato molti anni fa. Questi ragazzi ci ricordano che il tempo delle parole è finito e che ora è richiesta l’azione. Stanno mettendo in ginocchio una nazione”. Cupich nel suo intervento, riportato dall’agenzia National Catholic Reporter, ha richiamato i legislatori che si sono impegnati a servire il bene comune a varare leggi di buon senso sul controllo delle armi che ne limitino l’acquisto e mettano fine “ad una violenza che ha trasformato le nostre scuole, le nostre chiese, i teatri e le strade in luoghi di massacro. La smettano di dire che pregheranno per le vittime e difenderanno la famiglia, quando non si preoccupano di dare risposte alle tragedie ”. Cupich ha condannato senza remore “il ruolo del denaro nell’epidemia di violenza scatenatesi a livello nazionale. I commercianti di armi sono guidati dai profitti e i profitti sono più importanti delle persone. Quando si oppongono a misure di controllo piccole come quella della vendita di proiettili speciali e di riviste specializzate, dobbiamo chiedergli chi stanno veramente proteggendo?”. Il cardinale è reduce da una dolorosa vicenda che lo ha toccato da vicino: il 13 febbraio scorso, alla vigilia della sparatoria in Florida, il comandante Paul Bauer della polizia di Chicago è stato assassinato da un’arma semiautomatica in grado di sparare 30 colpi in pochi secondi acquistata su una rivista. “Un amico, un fratello, un eroe”, lo ha definito nel comunicato ufficiale in cui raccontava anche della visita alla moglie e alla figlia, ora rispettivamente vedova e orfana, “vittime anche loro di una violenza senza senso”. Persino la polizia di Chicago, dove lo scorso anno sono state uccise 650 persone, si sente minacciata dall’utilizzo di armi altamente specializzate in mano a civili ed è per questo che ha sostenuto la proposta di legge varata dall’Illinois e intitolata proprio al capitano Bauer. Tra i punti si prevede l’innalzamento a 21 anni dell’età di acquisto di un’arma e la messa al bando di riviste che propagandano armi e armature estremamente pericolose. Per il cardinale, la norma difende anzitutto “il diritto alla vita, alla libertà, alla felicità e non viola i diritti del secondo emendamento”. Di parere totalmente opposto sono i rappresentanti della lobby delle armi, la State Rifle Association e la Federal Firearm Licenses, che reputano la proposta incompleta. Intanto anche Chicago ha appoggiato apertamente la marcia del 24 marzo a Washington organizzata dagli studenti di Parkland.

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