Immigrazione: mons. Galantino (Cei), occuparsi dei migranti “non è un optional”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Occuparsi dei migranti non è un optional: è un dovere e un diritto che scaturisce direttamente dal Vangelo”. A ribadirlo è stato mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, che durante la conferenza stampa di presentazione del comunicato finale del Consiglio permanente della Cei ha precisato che quando la Chiesa interviene sui temi come i poveri, i migranti, la precarietà delle famiglie, la scuola pubblica sia statale che paritaria “non è da considerare come una dei tanti concorrenti su questi piani: lo fa perché animata da un’unica ragione, il diritto del Vangelo, come lo chiamava Paolo VI. Il diritto e il dovere che deriva dal Vangelo, diventa annuncio e deve diventare anche denuncia all’interno e all’esterno della Chiesa, impegno di giustizia fatto di solidarietà e di presenza”. “Quando questa chiave di lettura viene ignorata o stravolta – ha ammonito Galantino – allora nascono equivoci e contrapposizioni sia all’interno che all’esterno della Chiesa”, come nel caso dell’accoglienza degli immigrati o dei cartelli comparsi a Torino in cui si invitano i cittadini a non affittare le case agli immigrati. “La Chiesa lo fa – ha puntualizzato il vescovo – perché in carico al credente sono stati messi tutti i poveri, compresi gli immigrati”. Galantino ha lodato, in particolare, “la generosità di tante famiglie e comunità in cui ci si spende per l’accoglienza e l’inclusione sociale”. È grazie a questo impegno, ha sottolineato, che è stata resa possibile l’iniziativa dei corridoi umanitari, “che sta andando avanti, arriveranno altri immigrati a fine mese”. Un’iniziativa possibile, ha ripetuto Galantino, perché “ci sono in Italia tante famiglie che dicono di sì, che sono disponibili ad accompagnarli e ad inserirli. C’è gente che ha capito che il Vangelo ci chiede questo”. “È ovvio che le responsabilità sono diverse”, ha precisato il segretario generale della Cei, ricordando che “un tema come l’immigrazione va affrontato sempre in un contesto di legalità e di giustizia”, facendo notare che “il compito di chi fa politica è di decidere le modalità, i numeri” e tutto il necessario per affrontare un fenomeno complesso come quello di chi sbarca sulle nostre cose in fuga dalla guerra o dalla fame. L’impegno della Chiesa e quello della politica, ha precisato Galantino, “sono due livelli diversi di impegno, che non vanno confusi”.

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