Famiglie e nuove tecnologie: Donati (sociologo), “in quelle più giovani si vive assieme ma isolati”

“I componenti delle famiglie giovani sono sempre più connessi, ma stanno assieme come monadi. Perché il loro interesse è stare in rete. Si affidano di più alle relazioni virtuali che a quelle interpersonali con le altre persone con cui convivono”. Lo ha detto Pierpaolo Donati, docente di sociologia all’Università di Bologna e coordinatore scientifico del rapporto Cisf, in occasione della presentazione dello studio, in corso questa mattina, a Roma. “Le persone mescolano la logica e la cultura dello stare in rete alle relazioni familiari – ha spiegato -. Quindi, in famiglia si vive di più assieme ma isolati. Ciò si verifica perché si crea un nucleo di persone sole, dal momento che ciascuno è connesso alla sfera pubblica del web ma non vede gli altri in famiglia, stando però assieme a loro”. Per utilizzo delle tecnologie digitali, secondo il docente, gli italiani non brillano. “Hanno ancora un uso superficiale delle reti, elementare e non tecnologicamente avanzato”. Il sociologo, che ha teorizzato la “famiglia ibirdata”, ha auspicato che “le persone riflettano di più su come usare internet, perché influisce sul loro modo di vivere”. La conseguenza è netta. “Stare sulla rete è una risorsa di informazioni e di comunicazioni ma anche una maniera di modificare le proprie identità e le proprie relazioni”.

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