Papa Francesco: Angelus, “abbandonare le falsi luci del pregiudizio contro gli altri e dell’interesse personale”

“Il cieco nato e guarito ci rappresenta quando non ci accorgiamo che Gesù è la luce, è la luce del mondo, quando guardiamo altrove, quando preferiamo affidarci a piccole luci, quando brancoliamo nel buio”. Lo ha spiegato il Papa, durante l’Angelus di ieri, al quale hanno partecipato – secondo la Gendarmeria Vaticana – 25mila persone. “Comportarsi come figli della luce – ha spiegato Francesco – esige un cambiamento radicale di mentalità, una capacità di giudicare uomini e cose secondo un’altra scala di valori, che viene da Dio. Il sacramento del Battesimo, infatti, esige la scelta di vivere come figli della luce e camminare nella luce”. “Se adesso vi chiedessi”, ha detto il Papa rivolgendosi ai presenti: “Credete che Gesù è il Figlio di Dio? Credete che può cambiarvi il cuore? Credete che può far vedere la realtà come la vede Lui, non come la vediamo noi? Credete che Lui è luce, ci dà la vera luce? Cosa rispondereste? Ognuno risponda nel suo cuore”. “Avere la vera luce, camminare nella luce”, ha spiegato Francesco, “significa innanzitutto abbandonare le luci false: la luce fredda e fatua del pregiudizio contro gli altri, perché il pregiudizio distorce la realtà e ci carica di avversione contro coloro che giudichiamo senza misericordia e condanniamo senza appello”. “Questo è pane tutti i giorni!”, il commento a braccio: “Quando si chiacchiera degli altri, non si cammina nella luce, si cammina nelle ombre”. “Un’altra luce falsa, perché seducente e ambigua, è quella dell’interesse personale”, ha ammonito il Papa: “se valutiamo uomini e cose in base al criterio del nostro utile, del nostro piacere, del nostro prestigio, non facciamo la verità nelle relazioni e nelle situazioni. Se andiamo su questa strada del cercare solo l’interesse personale, camminiamo nelle ombre”.

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