“Quando sabato 18 marzo sono andato in udienza dal Santo Padre Francesco l’ho tanto ringraziato per avere firmato il decreto della venerabilità del nostro Vittorio, il cui iter è stato molto breve. Il Papa ha voluto mettere in evidenza la santità ordinaria di questo uomo nell’ospedale, nella sua famiglia, nei rapporti con tutti, perché – mi ha detto – questi sono proprio i modelli proponibili per tutta la Chiesa”. Con queste parole il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, nel pomeriggio del 26 marzo ha introdotto a Perugia, nella cattedrale di San Lorenzo, la messa di ringraziamento per il Decretum Super Virtutibus con il quale il noto medico chirurgo Vittorio Trancanelli (1944-1998) è stato dichiarato venerabile, lo scorso 27 febbraio, dalla Congregazione per le cause dei santi dopo un iter iniziato (a livello diocesano) il 24 settembre 2006. Alla celebrazione – informa la diocesi – hanno preso parte l’arcivescovo emerito monsignor Giuseppe Chiaretti e diversi sacerdoti diocesani e religiosi. Erano presenti, tra i numerosi fedeli, la moglie Rosalia Sabatini con la comunità “Alle Querce di Mamre” fondata insieme al marito. “La santità di Vittorio – ha detto Bassetti nell’omelia – si è realizzata umilmente nell’intimo della sua famiglia, a contatto con i problemi quotidiani comuni a tutte le famiglie. Tra le sofferenze di mille prove, anche molto dolorose, e le speranze suscitate dall’amore di Dio, riversato sui poveri da lui accolti e sui i tanti malati che egli con competenza e dedizione ha curato nel nostro Ospedale di Santa Maria della Misericordia: sempre nella semplicità e nel nascondimento, senza mai bramare riconoscimenti”. “Vittorio è stato un santo feriale, uno di quelli che non fanno notizia, ma operano”, ha proseguito: “uno di quelli che ci sono vicini in vita e in morte. Con la sua presenza discreta ed esemplare, ci è stato e ci è ancora di orientamento e di sostegno nelle scelte d’ogni giorno. È di questa santità feriale, fatta di dovere compiuto straordinariamente bene, che tutti abbiamo bisogno per sentirci incoraggiati nelle nostre scelte, spesso controcorrente, in una società distratta e talvolta persino ostile”.