Diocesi: mons. Mazzocato (Udine), “la comunione è un’impresa molto difficile per le sole forze umane”

“La comunione è un’impresa molto difficile per le sole forze umane, anche quando dobbiamo viverla tra poche persone: in famiglia, tra amici o colleghi di lavoro. Tutti ne facciamo esperienza”. Lo ha affermato ieri pomeriggio l’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, nell’ultima tappa dei “Quaresimali d’arte” sul tema “La Chiesa, miracolo permanente di comunione”. Riferendosi alla Chiesa, “che, pur essendo formata da oltre un miliardo di membri diffusi in tutti i continenti, di razze e culture diverse, non si è dispersa lungo duemila anni di storia”, Mazzocato ha affermato che “possiamo pensare solo ad un miracolo che viene da Dio e non dagli uomini” perché “noi uomini abbiamo, piuttosto, portato attentati all’unità della Chiesa”. “Nonostante le debolezze umane, la Chiesa non è morta, ma continua a vivere e rigenerarsi in mezzo agli uomini di epoca in epoca”, ha proseguito l’arcivescovo, rilevando che “non possiamo nasconderci che la Chiesa è anche un corpo ferito a causa dell’inimicizia e del peccato che ancora intacca il cuore dei sui membri”. “Ma per quanto ferito, il corpo di Cristo che è la Chiesa ritrova sempre la strada per guarire e rinnovare la comunione”, ha aggiunto Mazzocato, sottolineando che “a volte la strada della guarigione è faticosa e chiede tempi lunghi” come nel caso dell’impegno ecumenico. “Nella Chiesa rinasce sempre il desiderio di ricostituire l’unità nella comunione”, ha concluso l’arcivescovo evidenziando che “ognuno di noi può dare il suo contributo facendosi artefice di unità”.

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