Aborto: mons. Bressan (diocesi Milano), “risvegliare la nostra coscienza, recuperando le più semplici opere di misericordia”

“Di fronte all’emergenza dell’aborto dobbiamo risvegliare la nostra coscienza, recuperando le più semplici opere di misericordia che questo Giubileo ci sta facendo riscoprire. Più volte Papa Francesco ci ha incitato a guarire le ferite dell’anima con il dialogo, accompagnando e ascoltando le famiglie in difficoltà. Ma lavorando soprattutto per evitare l’isolamento, a favore di una radicale integrazione che permetta alle persone più fragili di tornare alla vita. In questo senso, allora, il Giubileo della Misericordia è un punto riferimento fondamentale per evitare di perdere umanità e di consegnarci all’indifferenza”. Con queste parole monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la cultura, la carità, la missione e l’azione sociale dell’arcidiocesi di Milano, è intervenuto questa mattina alla conferenza stampa che si è tenuta nella sede milanese del quotidiano Avvenire. Nel corso della conferenza è stato presentato il progetto “Fede e terapia”, promosso dall’associazione “Difendere la vita con Maria” con l’obiettivo di offrire un aiuto terapeutico (attraverso un numero verde) alle famiglie che hanno vissuto il dramma dell’aborto. A fornire qualche indicazione in più sul fenomeno è stato don Maurizio Gagliardini, presidente dell’associazione “Difendere la vita con Maria”: “Quando si immagina il calvario della genitorialità ferita – ha affermato don Gagliardini – viene subito in mente la figura della donna. Ma, in realtà, il dramma della vita mancata non riguarda soltanto le donne, ma soprattutto gli uomini, che vengono colpiti da un dolore devastante che rischia di rovinare loro l’anima. Per questo è necessario elaborare il lutto attraverso il linguaggio e il dialogo, per poter passare dal senso di colpa al senso del peccato”. In questo senso, ha concluso, “il 40% delle persone che chiama il nostro numero verde è composto da uomini, e non sempre è facile instaurare un dialogo con loro. Soltanto attraverso un percorso di razionalizzazione diventa possibile aiutare le famiglie a superare il dolore della perdita di un figlio”.

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