Papa in Messico: conferenza stampa aereo, “magari si potesse fare la rifondazione dell’Unione europea

“La rifondazione dell’Unione europea”: “Una parola che mi è piaciuta”. Lo ha detto il Papa ai giornalisti, che sull’aereo di ritorno dal Messico gli hanno chiesto “una parola” sull’Europa, alle prese, dopo la crisi dell’euro, con la crisi dei rifugiati. “L’altro giorno, leggendo le notizie su queste crisi e questo: io leggo poco, io sfoglio soltanto un giornale – ha rivelato Francesco – quindici minuti guardo, e poi mi faccio informare dalla segreteria di Stato … Una parola che mi è piaciuta: la rifondazione dell’Unione europea”. E io ho pensato ai grandi padri. Ma, oggi, dove c’è uno Schuman, un Adenauer? E questi grandi, che nel dopoguerra hanno fondato l’Unione europea … E mi piace, questa idea della ri-fondazione: magari si potesse fare!”. “Perché l’Europa, non direi che è unica – ha commentato il Papa – ma ha una forza, una cultura, una storia che non la si può sprecare, e dobbiamo fare di tutto perché l’Unione europea abbia la forza e anche l’ispirazione di farci andare avanti”. L’auspicio di Francesco è quello formulato a Strasburgo: “Più facile che non sia la nonna-Europa ma la mamma-Europa”. Quanto al Premio Carlo Magno, che riceverà tra poche settimane, Francesco ha spiegato: “Io avevo l’abitudine di non accettare onorificenze o dottorati, ma da sempre: non per umiltà, ma perché non mi piacciono, queste cose. Un po’ di pazzia è buono averla, e non mi piace”. In questo caso, il Papa è stato “non dico forzato, ma convinto con la santa e teologica testardaggine del cardinale Kasper, che è stato eletto da Aachen per convincermi. E io ho detto: ‘Sì, ma in Vaticano'”.

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