Incontro sindaci su rifugiati: Raggi, “Roma vuole fare la sua parte”, “intensificare collaborazione tra città”

“Roma vuole fare la sua parte nell’accoglienza” dei rifugiati, a partire dalla consapevolezza che “l’immigrazione è già una risorsa per la nostra città” e che “tantissime persone provenienti da altri Paesi si sono pienamente integrate nel tessuto sociale di Roma e contribuiscono allo sviluppo della sua economia”. Ad assicurarlo è stata Virginia Raggi, sindaca di Roma, nell’intervento di apertura dell’incontro in corso in Vaticano, per iniziativa della Pontificia Accademia delle Scienze, sul tema: “Europa: i rifugiati sono nostri fratelli”. “Oggi ci troviamo di fronte a un’emergenza umanitaria che ha pochi precedenti nella storia recente”, l’analisi di Raggi: “Un’emergenza che riguarda milioni di rifugiati che scappano da guerre, crisi umanitarie, persecuzioni politiche e religiose. Che scappano anche dalle catastrofi ambientali e dalle loro conseguenze. Come ha giustamente rilevato il Pontefice nella sua enciclica Laudato si’ anche i cambiamenti climatici intaccano le risorse produttive dei più poveri, obbligandoli a migrare con grande incertezza per il loro futuro”. “Sappiamo che alcuni comportamenti dei Paesi più ricchi e in particolare delle leadership politiche ed economiche, hanno inciso molto nello scatenare uno scenario così drammatico: la globalizzazione selvaggia; il prevalere degli interessi economici individuali e dei grandi gruppi economici e finanziari su quelli collettivi, il non considerare la terra e i suoi frutti come il bene comune per eccellenza che ci è stato dato, ma come un oggetto di conquista e di sfruttamento. Per questo abbiamo un dovere morale di solidarietà nei confronti dei nostri fratelli e delle nostre sorelle rifugiate”. “Ci interessa la risposta che possiamo dare a questi milioni di persone che bussano alle nostre porte”, ha garantito la sindaca: “A noi spetta trovare delle soluzioni che portino alla pace attraverso un cambio radicale delle politiche e delle scelte economiche”. “Per far fronte alla sfida dell’accoglienza è necessario intensificare la collaborazione tra le città”, la proposta: “E nello stesso modo è necessario ricercare i livelli più costruttivi di collaborazione tra i sindaci e le amministrazioni che rappresentano, i governi e le istituzioni”.

 

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