Germania: associazioni cattoliche di ciechi e ipovedenti chiedono trascrizione in Braille dei testi liturgici

La pubblicazione della nuova traduzione della Bibbia in lingua tedesca ha riproposto il problema della disponibilità dei testi liturgici e rituali in edizione Braille per ciechi e ipovedenti: il lavoro durato dieci anni non è stato ancora realizzato nella trascrizione che permetterebbe ai non vedenti di utilizzare messali, libri delle Ore e lezionari. “Questa è per noi l’occasione per mettere di nuovo il dito nella piaga”, dice Gerlinde Gregori, presidente della Federazione delle associazioni cattoliche che comprendono sacerdoti, suore, diaconi, cantori, lettori, animatori pastorali. “Per i non vedenti non c’è stata alcuna innovazione nella accessibilità ai libri liturgici”, sottolinea Gregori in un intervento sul portale della Chiesa tedesca katholisch.de: non una cattiva volontà ma probabilmente problemi di diritti editoriali e utilizzo. “Forse il piccolo gruppo di utenti non è sempre in vista”, dice la presidente, ma il problema allargato tocca tutti i fedeli che hanno problemi di vista, ad esempio anche per l’utilizzo del libro dei nazionale dei canti liturgici, il Gottleslob. Ora, in occasione della pubblicazione della nuova traduzione della Bibbia, le associazioni cattoliche dei ciechi di Germania, Austria e Svizzera si rivolgono ai vescovi competenti delle conferenze episcopali affinché venga affidata la trascrizione Braille dei libri liturgici.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy