Fafce: “proteggere i minori da pericoli legati a trasmissioni tv on-demand violente o pornografiche”

Mentre è in corso la revisione della Direttiva Ue sui servizi di media audiovisivi, la Federazione europea delle associazioni di famiglie cattoliche (Fafce) lancia un segnale di preoccupazione per il rischio che “la protezione dei minori da contenuti dannosi sia indebolita” e chiede invece che “gli standard esistenti siano mantenuti ed estesi ulteriormente anche a comprendere i servizi on-demand”. La proposta di modifica della Commissione autorizzerebbe le emittenti a trasmettere programmi violenti e pornografici purché criptati o vincolati a misure quali “sotto stretto controllo dei genitori”. Siccome però, sostiene Fafce, oggi i ragazzi sono estremamente abili nell’uso delle tecnologie e ad accedere a tutte le piattaforme audiovisive, “il modo migliore per proteggere i minori da pornografia e violenza gratuita è vietare ai fornitori di servizi media audiovisivi di offrire tali contenuti, come avviene attualmente per le emittenti televisive”. D’accordo con il non indebolire la protezione dei minori è il Comitato per il mercato interno e protezione dei consumatori (Imco), uno dei comitati le cui indicazioni serviranno al Comitato per la cultura e l’educazione (Cult) per redigere il rapporto finale che andrà al Parlamento europeo. Per Fafce, l’opinione votata il 5 dicembre dal Comitato Imco è un dato positivo e auspica una direttiva che “rafforzi gli standard di protezione, nella consapevolezza degli effetti negativi che i contenuti dannosi hanno sui minori, le famiglie la società”.

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