Diocesi: Perugia, posa della “prima pietra” del complesso interparrocchiale “Giovanni Paolo II” di Prepo-Ponte della Pietra-San Faustino

Il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, ha presenziato ieri alla cerimonia della posa della “prima pietra” del complesso interparrocchiale dell’Unità pastorale di Prepo-Ponte della Pietra-San Faustino, alla periferia sud di Perugia, intitolato a san Giovanni Paolo II. Bassetti ha benedetto e posto al suolo la “prima pietra”, un mattone proveniente dalla Porta santa della Basilica vaticana di San Pietro risalente al Giubileo del 2000. Il porporato ha parlato di “pietra angolare” sulla quale “siamo appoggiati tutti noi, piccole pietre, per formare un unico edificio spirituale animato dallo Spirito Santo. Quanto è importante il gesto che stiamo per compiere in questo suolo benedetto: la pietra che mettiamo nella terra è Gesù, la pietra angolare che ci regge tutti”. Il presule ha poi posto una domanda: “Questa nostra epoca è ancora un’epoca in cui si devono costruire chiese e non ne abbiamo già tante a Perugia e nei dintorni?”. La risposta è giunta dallo stesso arcivescovo nel ricordare che tra pochi giorni i cristiani rivivranno “il mistero dell’incarnazione di Gesù e della sua venuta sulla terra non solo per stabilire un rapporto personale con noi, ma soprattutto per costruirci popolo, comunità, famiglia. E il popolo e la famiglia di Dio hanno bisogno di una casa in cui sono accolti, dove ascoltare la Parola di Dio, ricevere i sacramenti… La vogliamo fare bella questa chiesa, il progetto è meraviglioso e forse anche un po’ superiore alle nostre forze”.
Alla cerimonia della posa della “prima pietra” hanno partecipato numerosi fedeli insieme al sindaco di Perugia Andrea Romizi e ad altri rappresentanti delle istituzioni civili e religiose locali. Il primo cittadino ha augurato alla comunità interparrocchiale guidata dai parroci mons. Giuseppe Gioia, don Fabrizio Crocioni e mons. Francesco Spingola, “di essere davvero un avvio per tutti coloro che vivranno questo luogo al di là della loro fede e devozione, ma anche con la capacità di ritrovare il piacere di stare insieme a livello sociale, aggregativo e culturale, creando legami forti di comunità. Questo è l’auspicio che, come primo cittadino, rivolgo ad una zona di Perugia che sta particolarmente a cuore a tutti”.

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