Cardinale Tauran: cristiani e induisti, “messaggeri di pace e costruttori di comunione”

“Luce e pace. Cristiani e induisti in dialogo”: questo il tema della conferenza in corso oggi a Roma, alla Pontificia Università Gregoriana, per iniziativa del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della Cei, l’Unione Induista Italiana Santana Dharma Samgha, il Movimento dei Focolari e Religions for Peace sezione Italia. Il nostro raduno, ha detto, il cardinale Jean-Louis Taurand, presidente del Dicastero vaticano per il dialogo, sia uno strumento per trasformarci “in messaggeri di pace e costruttori di comunione in contrapposizione a tutti quelli che seminano conflitto, divisione e intolleranza”.
L’accensione della tradizionale lampada a olio indiana e il discorso di benvenuto del rettore, Keynote Address, hanno aperto questa mattina i lavori, come ricorda Radio Vaticana. È seguito l’intervento del cardinale Tauran che si è detto felice di essere presente a questa prima Conferenza Indù Cristiana organizzata in Italia dal suo Dicastero. Ci troviamo insieme, ha detto, “in spirito di amicizia, riconoscendo il reciproco bisogno della presenza dell’altro per costruire un mondo nuovo sulla base di una coesistenza armoniosa tra i popoli di tutte le fedi”. Il porporato ha raccontato che la sua prima partecipazione a un dialogo indù cristiano fu nel giugno 2009 a Mumbai, in India. “Quando noi che professiamo religioni diverse, ci incontriamo per condividere le nostre esperienze – ha affermato il cardinale – sentiamo il bisogno di crescere sempre più nel rispetto reciproco, nella stima della vita e della fede dell’altro”. Oggi la globalizzazione rende il dialogo interreligioso necessario. “Le religioni predicano l’amore, la compassione e l’unità, non l’odio” , ha detto, ricordando le parole di Benedetto XVI: la violenza è “l’antitesi della religione e contribuisce a distruggerla”.  Il cardinale Tauran ha citato, poi, Papa Francesco per il quale la pace significa perdono, guarigione delle ferite, superamento delle chiusure mentali, collaborazione per costruire un mondo migliore, apprendere l’arte della reciproca comunione.

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