Cardinale Parolin: a Cop21, i tre pilastri per un accordo “globale e trasformativo”

L’adozione di “un chiaro riferimento etico”, la trasmissione di “forti segnali per tutti gli attori coinvolti” e l’adozione  di “una visione di lungo periodo”. Sono i tre pilastri su cui dovrebbe ancorare le sue fondamenta l’accordo “globale e trasformativo” che ci si attende a conclusione dei lavori di Cop21. Ad elencarli è stato ieri pomeriggio il cardinale Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, che in rappresentanza della Santa Sede è intervenuto alla “leaders’ event” che ha aperto i lavori della Conferenza. “Il primo pilastro – ha detto Parolin – consiste nell’adozione di un chiaro orientamento etico, che ispiri le motivazioni e le finalità dell’Accordo da implementare. Sappiamo bene che le persone più vulnerabili all’impatto del fenomeno del cambiamento climatico sono i più poveri e le generazioni future, che ne patiscono le conseguenze più gravi, senza spesso esserne responsabili”. Per questo “è importante che quest’Accordo sia imperniato sul riconoscimento sia dell’imperativo etico ad agire in un contesto di solidarietà globale, sia della responsabilità comune ma differenziata di ciascuno, secondo le rispettive capacità e condizioni”. “Il secondo pilastro – ha quindi proseguito Parolin – riguarda il fatto che l’Accordo dovrebbe non solo individuare le modalità per la sua attuazione, ma anche e soprattutto trasmettere chiari segnali che orientino i comportamenti di tutti gli attori interessati”. Ad essere chiamati in causa sono non solo i governi ma anche “le autorità locali, il mondo imprenditoriale, la comunità scientifica e la società civile”. Da essi ci si attendere l’impegno ad “intraprendere con convinzione la strada verso un’economia a basso contenuto di carbonio e verso uno sviluppo umano integrale”. Infine il terzo pilastro riguarda “la visione del futuro. La COP-21 non rappresenta né un momento di arrivo, né un punto di partenza, ma una tappa cruciale di un percorso che certo non termina nel 2015”.

Il cardinale ha quindi lanciato ai leader e agli esperti di Cop 21 un avvertimento: “È necessario prendere in seria considerazione l’attuazione di modelli di produzione e consumo sostenibili e di nuovi atteggiamenti e stili di vita”. E poi ha concluso: “Le soluzioni tecniche sono necessarie ma non sufficienti, se non si entra nel merito dell’educazione a stili di vita sostenibili e a una consapevolezza responsabile.

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