Migrazioni: Sae, la 56ª sessione di formazione in ricordo delle vittime del Mediterraneo

Alla preghiera mattutina di oggi alla 56ª sessione di formazione ecumenica del Segretariato attività ecumeniche (Sae), in corso ad Assisi, sono state ricordate con un minuto di silenzio le oltre 150 vittime del nuovo disastro del Mediterraneo avvenuto nelle acque attorno alla Libia. “Mentre noi stiamo pregando, dialogando, discutendo, ancora sono scomparse delle vite, vite che non potremo mai più incontrare”, ha detto Erica Sfredda, membro del gruppo liturgico interconfessionale che prepara e guida i momenti di celebrazione. “Silenzio e invocazione perché questi fatti non accadano più, perché le politiche cambino, perché le persone, le comunità religiosa e civile non siano sorde al grido degli oppressi e si facciano promotrici di un’altra via e di nuovi stili di vita”. Anche la serata di ieri, che ha ospitato il culto di Santa Cena, la pastora Ulrike Jourdan, che ha presieduto il culto con il pastore e marito William, nella predicazione ha ricordato le persone che ogni giorno devono guardare la morte in faccia. Commentando il brano della vedova di Sarepta (1Re 17), Jourdan ha detto: “Dio ha visto la donna e suo figlio a Sarepta. Dio vede tutte queste madri e tutti questi padri che affrontano l’incubo del mare o del deserto per trovare speranza. Dio vede anche ciò che noi non vogliamo vedere. Dio vede anche ciò che noi preferiremmo cancellare dalla nostra coscienza”. All’insegna della condivisione, invece, ma anche di tanti altri significati, è il brano biblico sulla storia di Rut nel primo libro dei Re che ha siglato la preghiera mattutina di venerdì, commentata dal pastore avventista Davide Romano. Rut, anche dopo essere rimasta vedova, vuole condividere il destino della suocera Noemi, rimasta anche lei vedova e privata di due figli. Di origine moabita, etnia ritenuta maledetta dagli ebrei, sceglie di andare con Noemi nella Giudea, patria della suocera, per non abbandonarla, e così assume quel popolo e il suo Dio. “Il libro di Rut – ha detto Romano – è un libro di universalismo di popoli e di fedi; un libro di migrazione, dove chi emigra cerca di sopravvivere”. Nel pomeriggio di oggi, è prevista inoltre una la tavola rotonda condotta da Riccardo Maccioni, caporedattore di Avvenire, con testimonianze ecumeniche sulla “povertà dei ricchi e la ricchezza dei poveri”. Al termine la preghiera ecumenica di accoglienza dello Shabbat.

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