Lavoro: Istat, a giugno retribuzioni contrattuali in aumento dello 0,1% su maggio e dello 0,7% rispetto allo scorso anno

A giugno l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è in lieve aumento sia rispetto al mese precedente (+0,1%) sia nei confronti di giugno 2018 (+0,7%). Complessivamente, nei primi sei mesi del 2019 la retribuzione oraria media è cresciuta dell’1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2018. È quanto comunica oggi l’Istat diffondendo i dati su “Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali” riferiti al periodo aprile-giugno 2019.
Con riferimento ai principali macrosettori, spiega l’Istat, a giugno le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dello 0,9% per i dipendenti del settore privato (+1,0% nell’industria e +0,5% nei servizi privati) e dello 0,5% per quelli della pubblica amministrazione. I settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: attività dei vigili del fuoco (+6,8%); agricoltura (+2,8%) e telecomunicazioni (+1,7%). Si registrano variazioni nulle nel settore dell’energia elettrica e gas, nel commercio, nelle farmacie private e nell’aggregato altri servizi privati.
Stando ai dati diffusi, alla fine di giugno 2019 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano 7,2 milioni di dipendenti (58,0% del totale) e corrispondono al 55,8% del monte retributivo osservato. Complessivamente i contratti in attesa di rinnovo a fine giugno sono 45, relativi a circa 5,2 milioni di dipendenti (42,0%), in aumento rispetto al mese precedente (39,2%).
“L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto – rileva l’Istat – è in media di 15,8 mesi. L’attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è di 6,6 mesi, in aumento rispetto a un anno prima (4,6)”.

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