Razzismo e xenofobia: card. Bagnasco, “non fanno parte del Dna degli italiani, non enfatizzare i cattivi esempi”

Il razzismo non fa parte della cultura italiana ma non bisogna enfatizzare gli esempi negativi. Ne è convinto il card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente dei vescovi europei, a margine della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico regionale ligure. Rispondendo ad una domanda sui recenti episodi di razzismo, tra cui quello che ha interessato un bambino nella scuola di Foligno, il porporato ha affermato: “Continuo a voler credere fermamente che sentimenti come il razzismo e la xenofobia non siano assolutamente parte del Dna del nostro popolo sia per la sua storia, che conosciamo, sia per la collocazione geografica, e quindi storica, della nostra penisola che veramente possiamo dire ‘un porto di mare'”. Per il porporato, poi, contro il razzismo in Italia, un ruolo importante è “l’ispirazione del Vangelo, il cristianesimo nella forma soprattutto Cattolica, che ancora impregna, nonostante le difficoltà del secolarismo, l’animo del nostro popolo”. Infatti, ha ricordato che “nelle nostre parrocchie, nelle nostre comunità, nelle associazioni, tutti arrivano e tutti si si trovano a loro agio nella immediatezza anche dei bambini e dei ragazzi”. Secondo lui, infatti, sarebbe “forse necessario parlarne di meno per non enfatizzare, non alimentare magari senza volerlo, certi sentimenti che possono sempre albergare qua e là”. E proprio perché “i bambini guardano gli adulti, certi cattivi esempi che chiaramente ci sono – non è che non siano nulla – bisogna non enfatizzarli e non propagandarli”.

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